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Le sonorità metal dei Dharma Storm arrivano in Europa

Presente quando dei compagni di scuola si riuniscono al pomeriggio e cominciano a strimpellare diversi strumenti? Ecco, i Dharma Storm nas...

Presente quando dei compagni di scuola si riuniscono al pomeriggio e cominciano a strimpellare diversi strumenti? Ecco, i Dharma Storm nascono così. Sei anni fa, quattro amici che neanche sapevano tenere gli strumenti in mano decidono di affittare una saletta per provare alcune cover rock, e muovendo i primi passi sono cresciuti insieme; fino a quando nel 2011 a due dei fondatori "Mingo" Nicholas Terribili (drum) e "Harry" Daniele Castagna (guitar), si sono aggiunti "Brandy" Marco De Angeli (voice), "Piece" Gianluca Lancianese (bass guitar) e "Bois" Dario La Montagna (keyboard).
Il loro genere è Metal. Punto. Proviamo a stringerli tra vari sottogeneri Symphonic/Folk/Heavy/Thrash, ma a loro le etichette non piacciono: gli piacciono invece le commistioni tra metal e sonorità diverse, incluse quelle di natura orchestrale, ottenute mediante tastiere o alcuni strumenti tipici delle orchestre sinfoniche. Per comporre melodie più elaborate caratterizzate da tappeti musicali profondi che riempiono tanto, e rendono i loro brani perfetti anche come colonne sonore.

Ma perché hanno deciso di chiamarsi così? Nella filosofia indiana con dharma si intende l’ordine universale, la legge religiosa e morale che ne deriva e i doveri a questa inerenti. Sì, però la loro è tutta un’altra storia! Appassionati della serie tv Lost, si lasciano incantare dal suono del nome Dharma quando si fa riferimento al misterioso progetto scientifico con base sull'isola. Per renderlo loro, però, aggiungono il sostantivo storm. Già, perché le sonorità delle loro prime composizioni erano piratesche e riecheggiavano l’atmosfera che si poteva respirare su un vascello nel mare in tempesta. Ma soprattutto perché loro “sono la tempesta nel cielo contro questo maledetto Stato", come scrivono in Jolly Roger: si esprimono contro il decadimento culturale del mondo che li circonda e invitano tutti ad aprire gli occhi e riconnettere il cervello, interrompendo così il blackout mentale a cui sembra essere rassegnato il genere umano, “soffocato dal dio Denaro”. E Jolly Roger, insieme a Blackout, saranno incluse nell’album – dal titolo top secret – in uscita a fine settembre. Tra i 10 brani, riproporranno anche Immortal Crew, un regalo che si sono fatti in cui ci chiedono di provare a vederla dal loro punto di vista per entrare nella ciurma degli immortali. Dopotutto, è di questo che si tratta: la vita è una strada verso l'immortalità, perché l’importante è lasciare qualcosa. E loro ci lasciano la musica, visto che non si muore finché si è nel cuore di qualcuno. Mica solo in Italia però, no no. Ambiziosi, i Dharma Storm. Il loro sogno nel cassetto? Lo stanno già vivendo. Allora hanno cambiato il cassetto perché gli sembrava troppo piccolo: molto meglio un armadio a quattro ante... per il momento! Sì, perché – ci avvisano – non ci sarà mai un punto di arrivo; è importante porsi obiettivi a breve e lungo termine, ma nessun limite! Eccolo il segreto per aggiudicarsi un tour europeo. Dal 17 al 23 ottobre, l’agenzia Brothel of Sound gli ha dato la possibilità di presentare il loro album esibendosi come supporter band dei Sailing to Nowhere, impegnati nella promozione del loro nuovo lavoro: da Roma (al Traffic), passando per San Benedetto del Tronto, arrivano a suonare in Olanda, in Belgio, due date in Francia e una in Svizzera. Torneranno? Se lo chiedono pure loro... staremo a vedere. Intanto, come tutti gli artisti, hanno bisogno dell’energia della loro fan base, del pubblico che li segue con calore e forma una grande famiglia. Ecco, quando Marco sparisce dal palco e riappare in mezzo al pubblico vuole dire proprio questo: tutti fanno parte dei Dharma Storm, tutti possono diventare immortali. Azzurra Patriarca

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