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Simone Bocci e il suo romanzo “Devi avere paura di te”

“Devi avere paura di te” è un thriller-psicologico che narra le vicende di Roger Milk, un agente delle forze dell'ordine alle prime ar...

“Devi avere paura di te” è un thriller-psicologico che narra le vicende di Roger Milk, un agente delle forze dell'ordine alle prime armi, giunto nell’isolata cittadina di Ratroit, da sempre paragonata a un Eden terrestre, sia per la sua invidiabile tranquillità, che per la presenza di cittadini impeccabili. D’un tratto, però, tutte queste inconfutabili considerazioni svaniscono nel nulla e Ratroit comincia a trasformarsi in una città infernale. Uno strano particolare lega le diverse storie dei personaggi che girano attorno a Milk, fino a sconvolgere la vita dello stesso protagonista, che scoprirà un’amara verità sul proprio conto.

Simone, il tuo romanzo parla di un agente di polizia, che presta servizio in una piccola cittadina dove gli abitanti commettono orribili omicidi senza poi averne alcun cenno mnemonico. Ipnosi, paranormale, suspance. Come ti è venuta l’idea per scrivere questo nuovo libro?

“Devi avere paura di te” è il secondo thriller-psicologico che scrivo. Il primo fu “Il corpo di vetro di Mr. Hedd”, pubblicato soltanto in versione e-Book, ancora disponibile per l’acquisto sul sito www.ebookeditore. it. In entrambi i casi, mi sono immaginato di essere io stesso il protagonista di qualche raccapricciante disavventura, e con questo mio nuovo romanzo, in particolare, ho cercato proprio di calarmi nei panni di Roger Milk, il protagonista, più che in ogni altro caso. L’idea, infatti, l’ho costruita man mano, procedendo pagina dopo pagina, come se fosse un qualcosa che doveva capitare e basta.

In questi tuoi mondi, esistono svariati personaggi. Alcuni goffi, altri grotteschi, certi paurosi e infine folli. La maggior parte caratterizzati da un “doppio” che li caratterizza fortemente. In Devi avere paura di te, infatti, anche lo stesso Roger Milk nasconde qualcosa che neanche lui sapeva esistere, non è così?

Esatto. Adoro stravolgere la realtà, la linearità. Amo formare curve su un rettilineo. Questo per cercare di stupire, di far riconsiderare la conoscenza su una determinata questione. Roger Milk, come molti altri dei miei personaggi, si rende conto di essere totalmente altro da quello che credeva. 

Perché consiglieresti ai tuoi lettori questo tuo nuovo romanzo?

Perché è un libro pieno di suspance, di cambio-direzioni, di colpi di scena e di riflessioni sul proprio essere. Lo consiglio a tutti gli amanti del thriller in generale, a chi ha voglia di perdersi in un viaggio dove la riconsiderazione di se stessi è il primo passo verso la verità.

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