Visto in Passerella
Le collezioni A/I 2014-2015 secondo l’Haute Couture in scena a Roma
15:47
Eccoci di nuovo dalle pagine di questa rubrica a raccontarvi una selezione di quello che abbiamo visto ad AltaRomAltaModa per la stagione A/I 2014-2015.
A fare gli onori di casa il maestro Sarli, la cui collezione è dedicata a donne icona: da Jane Birkin a Kate Moss, da Edie Campbell a Lexie Boling. Per loro la leggerezza disinvolta, la purezza e la semplicità della linea ad A si declina sugli abiti da giorno e da sera; i capospalla si tramutano in poncho seventies o in corti kimono asimmetrici, o ancora diventano semplici fasce appoggiate sulle spalle. Per la sera, l’abito dalla linea a colonna, casto e composto sul davanti, lascia scoperta la schiena con un profondo scollo e, avallato da un forte effetto blanche&noir, sintetizza le due anime della collezione: androginia e femminilità.
La sfilata di Giada Curti in una mise en scene da mille e una notte si appropria di profumi, colori, scorci di una dimora di lusso. La stilista rende “grazie” agli Emirati Arabi con un mix di linguaggi e culture: satin, mussole di seta, mikado, pizzo chantilly, macramè, a volte ricamati, si ispirano ai colori di Dubai negli abiti lunghi, austeri, raffinati. Le tonalità sono delicate: il rosa del deserto; il bianco candido del Kandura; l’acciaio dei grattaceli avveniristici. Il turbante, con i suoi colori avvolgenti, diventa un vero must-have.
Quello di Raffaella Curiel è un omaggio al compositore russo Peter Tchaikovsky: una rievocazione della magnificenza dei palazzi degli zar frequentati da donne aristocratiche raffinate e colte. La palette dei colori è fatta di bruciati e di verdi, di ametista, rubino, nero, oro e turchese. Molte le tuniche alla russa con cinture gioiello in vita; i tailleur caratterizzati da spalle importanti, vita stretta e baschina pronunciata, presentano doppia gonna per accrescere la femminilità. La sera si fa sontuosa con abiti da che spaziano dallo sfarzo dei luccichii di corte ai patchwork delle matrioske con disegni cashmere.
Andrès Caballero, mente creativa di San Andrès Milano, racchiude la sua donna leggiadra in due città permeate da un romanticismo colto: Roma e Città del Messico, il suo passato e il suo presente. Suggestioni che ci riportano agli anni ‘60 e in cui il colore convive sui giochi di grafismi d’autore, dove righe e quadri si intersecano e dove i fiori vengono tradotti in pennellate artistiche felicemente posate su pizzi black&white. Le proporzioni di questi outfit dallo spirito borghese sono ampie e i volumi importanti ma mai costretti, le lunghezze midi delle gonne ben dialogano con camicie e top over-size, gli abiti romantici dalle forme squadrate sussurrano leggiadri con capospalla grafici e giacche tricolore.
Per il suo brand Esme Vie, Julia Voitenko si ispira alla moda degli anni ‘50 e ’60 e combina un’eleganza intramontabile con un tocco decisamente moderno del minimalismo anni ‘90. Abiti da principessa o a trapezio, chemisier o a palloncino, insieme a combinazioni di ispirazione vintage tra body suits, gonne a ruota o a tubino reinterpretate in chiave contemporanea. Tutto nelle sfumature dell’estate, i toni del mare e del cielo, i rosa e i viola di fiori estivi e primaverili; i pezzi più audaci includono anche dettagli a righe.
Il maestro Renato Balestra mette momentaneamente da parte l’adorato blu, sostituendolo con il rosa dell’ottimismo: spesso abbinato al nero per dare maggior risalto alla tenerezza e alla nostalgia, velato con strati di tulle per un effetto nudo mai volgare, ricamato in fiori di paillettes su corpetti e gonne. Maniche drappeggiate e profondi tagli sottolineati dai profili neri, ma anche incrostazioni di swarovski e applicazioni di fiorellini stilizzati: questi i dettagli della collezione.
Tre i vincitori della X edizione di “Who Is On Next”? Piccione•Piccione, nel ready-to-wear, per la capacità di ideazione e realizzazione delle stampe e per l’abilità di vestire la donna con una linea innovativa dall’attitude contemporanea e facilmente portabile. Per la categoria accessori, applausi in passerella per le borse firmate Corion, che si aggiudica il premio grazie alla capacità di esecuzione artigianale su pellami innovativi. La giuria ha premiato anche il brand Daizy Shely per la creatività e la potenzialità rintracciate nella collezione womenswear della giovane e talentuosa Aliza Shalali Deizy. Azzurra Patriarca
A fare gli onori di casa il maestro Sarli, la cui collezione è dedicata a donne icona: da Jane Birkin a Kate Moss, da Edie Campbell a Lexie Boling. Per loro la leggerezza disinvolta, la purezza e la semplicità della linea ad A si declina sugli abiti da giorno e da sera; i capospalla si tramutano in poncho seventies o in corti kimono asimmetrici, o ancora diventano semplici fasce appoggiate sulle spalle. Per la sera, l’abito dalla linea a colonna, casto e composto sul davanti, lascia scoperta la schiena con un profondo scollo e, avallato da un forte effetto blanche&noir, sintetizza le due anime della collezione: androginia e femminilità.
La sfilata di Giada Curti in una mise en scene da mille e una notte si appropria di profumi, colori, scorci di una dimora di lusso. La stilista rende “grazie” agli Emirati Arabi con un mix di linguaggi e culture: satin, mussole di seta, mikado, pizzo chantilly, macramè, a volte ricamati, si ispirano ai colori di Dubai negli abiti lunghi, austeri, raffinati. Le tonalità sono delicate: il rosa del deserto; il bianco candido del Kandura; l’acciaio dei grattaceli avveniristici. Il turbante, con i suoi colori avvolgenti, diventa un vero must-have.
Quello di Raffaella Curiel è un omaggio al compositore russo Peter Tchaikovsky: una rievocazione della magnificenza dei palazzi degli zar frequentati da donne aristocratiche raffinate e colte. La palette dei colori è fatta di bruciati e di verdi, di ametista, rubino, nero, oro e turchese. Molte le tuniche alla russa con cinture gioiello in vita; i tailleur caratterizzati da spalle importanti, vita stretta e baschina pronunciata, presentano doppia gonna per accrescere la femminilità. La sera si fa sontuosa con abiti da che spaziano dallo sfarzo dei luccichii di corte ai patchwork delle matrioske con disegni cashmere.
Andrès Caballero, mente creativa di San Andrès Milano, racchiude la sua donna leggiadra in due città permeate da un romanticismo colto: Roma e Città del Messico, il suo passato e il suo presente. Suggestioni che ci riportano agli anni ‘60 e in cui il colore convive sui giochi di grafismi d’autore, dove righe e quadri si intersecano e dove i fiori vengono tradotti in pennellate artistiche felicemente posate su pizzi black&white. Le proporzioni di questi outfit dallo spirito borghese sono ampie e i volumi importanti ma mai costretti, le lunghezze midi delle gonne ben dialogano con camicie e top over-size, gli abiti romantici dalle forme squadrate sussurrano leggiadri con capospalla grafici e giacche tricolore.
Per il suo brand Esme Vie, Julia Voitenko si ispira alla moda degli anni ‘50 e ’60 e combina un’eleganza intramontabile con un tocco decisamente moderno del minimalismo anni ‘90. Abiti da principessa o a trapezio, chemisier o a palloncino, insieme a combinazioni di ispirazione vintage tra body suits, gonne a ruota o a tubino reinterpretate in chiave contemporanea. Tutto nelle sfumature dell’estate, i toni del mare e del cielo, i rosa e i viola di fiori estivi e primaverili; i pezzi più audaci includono anche dettagli a righe.
Il maestro Renato Balestra mette momentaneamente da parte l’adorato blu, sostituendolo con il rosa dell’ottimismo: spesso abbinato al nero per dare maggior risalto alla tenerezza e alla nostalgia, velato con strati di tulle per un effetto nudo mai volgare, ricamato in fiori di paillettes su corpetti e gonne. Maniche drappeggiate e profondi tagli sottolineati dai profili neri, ma anche incrostazioni di swarovski e applicazioni di fiorellini stilizzati: questi i dettagli della collezione.
Tre i vincitori della X edizione di “Who Is On Next”? Piccione•Piccione, nel ready-to-wear, per la capacità di ideazione e realizzazione delle stampe e per l’abilità di vestire la donna con una linea innovativa dall’attitude contemporanea e facilmente portabile. Per la categoria accessori, applausi in passerella per le borse firmate Corion, che si aggiudica il premio grazie alla capacità di esecuzione artigianale su pellami innovativi. La giuria ha premiato anche il brand Daizy Shely per la creatività e la potenzialità rintracciate nella collezione womenswear della giovane e talentuosa Aliza Shalali Deizy. Azzurra Patriarca
0 commenti