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Le letture di Gennaio

Quattro sberle benedette di A. Vitali 2014 - Garzanti Editore E' il 1929, il fascismo non intacca più di tanto il mondo di Bellano,...

Quattro sberle benedette di A. Vitali 2014 - Garzanti Editore
E' il 1929, il fascismo non intacca più di tanto il mondo di Bellano, invece sconvolto da una notizia che minaccia lo scandalo. Il casino del paese, “l'Arizona”, chiude per malattia, e questo genera il panico anche tra cittadini apparentemente insospettabili. D'altra parte, questa volta il caso è davvero delicato, e da subito nella caserma dei carabinieri di Bellano c'è trambusto: come trattare certe "questioni spinose" che coinvolgono, a quanto pare, anche la Chiesa? Non aiuta di certo la competizione all'ultimo sangue tra il brigadiere Mannu e l'appuntato Misfatti. E poi ci sono sberle più metaforiche, ma non meno sonore, che arrivano in caserma nero su bianco. Sono quelle che qualcuno ha deciso di mettere in rima e spedire in forma anonima ai carabinieri, forse per spingerli a indagare sul fatto che a frequentare ragazze di facili costumi, in quel di Lecco, è una persona che a rigore non dovrebbe. D'accordo, ma quale sarebbe il reato? E chi è l'autore di quelle rime che sembrano non avere un senso? Ma, soprattutto, di preciso, con chi ce l'ha? Quattro sberle benedette è un romanzo corale di quelli che solo la penna acuta e asciutta di Andrea Vitali sa imbastire.

Poesie d'amore di Nazim Hikmet1993 Mondadori
Per Nazim Hikmet una poesia d'amore non è mai soltanto d'amore. Egli riassume in diversi aspetti della propria attività e della propria esistenza. Non sarebbe poeta d'amore se non fosse anche poeta di battaglie e di idee. Egli definisce il proprio lavoro come, “partecipazione a tutto ciò che succede nel mondo”. Leggendo Hikmet si scopre una vita tumultuosa, di sofferenza, di lotta contro l'avversario politico. È una incantevole scoperta la sua vita, un poeta che, come direbbe Maijakovskij, non è rimasto al suo posto aspettando che l'avvenimento passi, per rispecchiarlo, ma si è slanciato in avanti per trascinare con sé il tempo stesso. Non si può non innamorarsi di Hikmet e amare la sua onestà, chiarezza, semplicità, l'indole libera che gli appartiene sino alla fine dei giorni, il no assoluto ad ogni compromesso. È vissuto come uomo libero, padrone sempre di se stesso e della sua condizione consapevolmente affrontata.

Splendore di Margaret Mazzantini - 2013 Mondadori
Guido e Costantino, abitano nello stesso condominio, in una Roma anni Settanta sontuosa e decadente. Il primo, figlio di buona famiglia borghese, vive al quarto piano, protetto da un ambiente di altero distacco. Il secondo, figlio del portiere, vive nel seminterrato, avvolto nel suo tanfo di cavolo e fumo. Mai due infanzie sono state tanto contigue quanto distanti. Sono separati da un vecchio, elegante, ascensore di mogano. Le loro vite procederanno parallele e di pari passo, ma sempre secondo un tormentato rapporto di amore e odio. Sarà attrazione carnale, rifiuto, pentimento. Sarà vergogna e violenza, ma anche tempo e distanza. Con gli anni si separeranno e si ritroveranno, ci sarà un matrimonio a Londra, ci saranno altre case con altre mogli e un’infinità di bottiglie e peccati. Un romanzo che è un grande, trionfale, omaggio all’amore omosessuale. Una superba prova di scrittura da parte di un’autrice che ha saputo cogliere le sfumature di un sentimento ibrido, violentemente maschile eppure intensamente femmineo. Davide Mele

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