Sagre d’Inverno - Gennaio 2014
12:52
2ª o 3ª domenica di gennaio - La Sagra della Polenta
Sermoneta
è una tradizione secolare che ogni anno ha luogo a Sermoneta in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici e del mondo rurale. Cotta rigorosamente in paioli di rame su fuoco a legna e servita con sugo cotto con salsicce e olio di oliva locale. Presenti anche stand per la degustazione di vini e di prodotti agricoli locali.
Dal 16 al 17 gennaio - Sacro Fuoco di Sant'Antonio Abate - Bagnaia (VITERBO)
Anche quest'anno il gigantesco “Focarone” scalderà la notte della Bagnaia di dentro. Anticamente braccianti e contadini devotissimi del sant'Antonio Abate ogni anno quaranta forzuti volenterosi costruiscono al centro del paese una enorme catasta di legna in modo che il fuoco, alto più di otto metri, una volta acceso si consumi in equilibrio senza crollare mentre tutti intorno si scalderanno bevendo vino locale e mangiando salsicce e dolci al cioccolato. L'accensione del fuoco sarà avvio verso il Carnevale e l'omaggio al santo perché protegga gli animali posti sotto la sua benedizione. Bella anche la gara delle varie contrade che competeranno per aggiudicarsi lo stendardo sul sagrato della chiesa. Il vincitore avrà l'onere e l'onore del prossimo Focarone. Info: www.sacrofuocosantantonio.it
17 gennaio - La Cavalleria – Sutri (VT)
Tra i festeggiamenti a Sant'Antonio è sicuramente quello più spettacolare con un vero e proprio rituale nello scambio dello stendardo tra le due “Cavallerie” della città. Il santo viene scortato per le strade del paese da un corteo composto da circa un centinaio di Cavalieri, chiamato “la Cavalleria”, che compie due giri a vuoto fin sotto casa del socio che lo ha conservato per un anno. Successivamente si compone un corteo con in testa il vessillo che compirà un giro del paese fin sotto la piazza del comune dove una volta ricomposta la “tersiglia” ci sarà la benedizione e la consegna al festaiolo che la custodirà per un intero anno fino alla prossima cavalleria. Info: info@anticasocietasantantonioabate.it
Dal 17 al 19 gennaio - 44a Sagra della frittella di cavolfiore a km zero – Tuscania (VT)
A Tuscania addirittura l'evento inizia quando poco dopo l'alba arriva su un carro addobbato di frutta e fiori un povero vecchietto barbuto (Sant'Antonio) vestito con un saio circondato da animali. Subito dopo arrivano i butteri maremmani in abiti tradizionali che danno il via alla musica della banda e alla festa stessa. Questa festa non ha radici storiche ma solo la volontà dei tuscanesi che 43 anni fa in seguito ad un terremoto che aveva danneggiato il centro storico, hanno sentito la necessita di ritrovarsi e fare festa usando un'eccellenza dell'agricoltura locale ovvero il cavolfiore. Quindi padellone ben caldo ed in fila per assaggiare frittelle e buon vino, musiche della tradizione maremmana e in conclusione anche qui un suggestivo “focarone”. Info: http://www.comune.tuscania.vt.it
19 gennaio 2014 - Sagra della Braciola
Domenica - Camerata Nuova
All'interno del Parco Regionale Naturale dei Monti Simbruini, si terrà la 56ᵃ edizione della Sagra della Braciola. Protagonista non una braciola qualsiasi ma le rinomate braciole di pecora provenienti dalle macellerie locali. Info: www.cameratanuova.com- 3384786230
Dal 19 al 20 gennaio 2013 - Sagra degli zampetti e polenta - Posta (RI)
Ad attendervi la tradizionale polenta con salsicce e zampetti di maiale lessi serviti con salsa piccante di aglio, olio, aceto, prezzemolo, capperi e alici. Proprio così! Questa antichissima tradizione si festeggia ogni anno per la festa di Sant'Antonio Abate e in passato coincideva con il taglio dei tronchi, o rito delle stanghe, dove i tagliatori si rifocillavano dal duro lavoro con un energetico piatto di polenta. In un'atmosfera sospesa nel tempo verrete avvolti dalla ritualità di antichi gesti come il taglio delle stanghe, l'accensione del fuoco,la sfilata delle stanghe. Unica e prelibata.
Domenica 26 Gennaio - Sagra della Polenta di San Sebastiano - Villa Santo Stefano (Fr)
Qui la polenta è una cosa seria. La bionda farina dalla grana fine e color giallo oro cuoce lenta e fin dalle prime ore del mattino si lavora per preparare il fuoco sul quale andrà il grande pentolone dove solo il “mastro polentaio” seguirà le operazioni di cottura. Al suo fianco le massaie locali preparareranno il sugo. Un antica tradizione che risale al 1600 dove veniva offerta la polenta con il rito dello Sfamo del popolo. Info: www.prolocovillasantostefano.it
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