Lingerie che passione
Come lo passerete il San Valentino con lui? Se state cercando qualche spunto per farlo cadere ai vostri piedi vi diamo dei piccoli suggerimenti da sfruttare per il dopo cena super hot. Non sarà l'intimo ad accendere i sensi, ma sicuramente dovrà svolgere un ruolo importante e valorizzare le vostre forme.
I migliori marchi vi propongono di giocare con i contrasti: pizzo e
 raso di seta accostati a tessuti comodi e colorati.
Il tocco raffinato e allo stesso tempo confortevole che valorizzi la femminilità al punto giusto è dato dalla lycra e dal tulle elasticizzato, fibre perfette per le donne che vogliono sentirsi glamour anche sotto una mise semplice. Decisamente hard-core, invece, i coordinati in ecopelle elasticizzata, per una donna che vive la quotidianità con grinta e ironia.

I colori sono quelli di tendenza e spesso i capi sono arricchiti da inserti simpatici e creativi, dettagli rock in contrapposizione con il romanticismo di fiori e farfalle.
E comunque un segnale ci arriva forte e chiaro: basta con il porno-chic, il punto di riferimento è la lingerie degli anni passati. Perfino l’intramontabile push-up cambia volto: forme più sottili e tessuti che accarezzano meglio il corpo, sostenendolo senza esagerare, per valorizzare il seno senza perdere in eleganza. Ritorno di fiamma anche per le culotte a vita alta, che modellano il ventre e i fianchi e sostengono le natiche.
Molti giochi di bretelle e schiene vedo-non-vedo, e addirittura di manichine che s'ispirano al prêt-à-porter. Per chi vuole osare un po’ di più, dunque, raccomandiamo i bra impreziositi da disegni in pizzo sulla schiena. Ma anche i body, che si intravedono con un paio di jeans a vita bassa o da una camicetta scollata, sapranno essere vostri alleati nel gioco di seduzione. Non vi rimane che sfoderare tutto il vostro sex appeal e buon San Valentino!

La moda si mostra a Roma
Fino al 22 marzo Palazzo Braschi a Roma ospita la mostra “I vestiti dei sogni. La scuola italiana dei costumi per il cinema”. Un’eccellenza italiana, un’arte nell’arte, quella dei costumi, quella degli artisti e degli artigiani che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale. Dalle dive del muto, quando il cinema italiano, già agli albori, primeggiava nel mondo, a La grande bellezza, capace di ridare al nostro cinema un nuovo Oscar. Da Lyda Borelli a Toni Servillo, dunque, ma gli Oscar sono anche quelli di Piero Tosi e Danilo Donati, di Milena Canonero, di Gabriella Pescucci, figure che ci guideranno alla scoperta di una tradizione artigiana italiana che ha fatto grande il cinema, quella dei disegnatori dei costumi e di chi poi li ha realizzati, case come Tirelli costumi, Annamode, Costumi d’Arte, Devalle, Farani, Maison Gattinoni, The One, Sartoria Cesare Attolini e gli atelier Pieroni, Rocchetti, Pompei.

Il Maxxi di Roma, invece, ospiterà fino al 3 Maggio la mostra “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968”. Non si tratta della storia dell’alta moda, piuttosto di un racconto corale fatto di tante storie esemplari che sono il tessuto che darà forma e consistenza al grande successo dell’etichetta “made in Italy”. Dalle creazioni spettacolari che hanno illuminato i grandi balli e i foyer dei teatri, all’eleganza trattenuta degli abiti da mezza sera; dal grafismo rigoroso del bianco e nero, all’esplosione cromatica tipica degli anni sessanta; dalle invenzioni per le attrici della Hollywood sul Tevere, agli esiti della sofisticata ricerca formale frutto delle collaborazioni fra sarti e artisti: impreziositi dalle sperimentazioni di Bulgari, gli abiti Emilio Schuberth e le Sorelle Fontana, Germana Marucelli e Mila Schön, Sarli e Simonetta, Capucci e Gattinoni, Fendi, Balestra, Biki, Galitzine, Pucci e Valentino dialogano con opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Paolo Scheggi e Massimo Campigli, Carla Accardi e Giuseppe Capogrossi.  Azzurra Patriarca