con Valerio Mastrandrea e Valerio Aprea - Teatro Ambra Jovinelli - Dal 14 febbraio al 3 marzo

Il giovane e brillante Mattia Torre, che già abbiamo conosciuto in quanto autore della fortunata serie TV  “Boris”, ha ideato e diretto “Qui e ora”. Uno spettacolo teatrale che dopo le prime serate ha già riscontrato un buon successo di pubblico, oltre al fatto di aver riportato su di un palco dopo sette anni di assenza Valerio Mastrandrea. La scena si svolge nell'immediata periferia romana, in uno spazio isolato, senza case ne passanti a due passi dal grande raccordo anulare ma lontani dalla civiltà, quella che potrebbe essere una qualsiasi periferia italiana, uno di quei spazi urbani dove si cominciano a costruire case nel bel mezzo del nulla più assoluto. L'incidente tra due scooter di grossa cilindrata da inizio a l'incontro/scontro tra i due protagonisti. Sbalzati a terra, feriti a pochi metri l'uno dall'altro tra le lamiere fumanti, due uomini sulla quarantina sono gravi e immobili. Avrebbero bisogno di aiuto, di cure ma i soccorsi non arriveranno prima di un'ora e mezza, allora sono loro che piano piano inizieranno a muoversi e a prendere forma. Nella realtà teatrale si scontrano due italiani tipo, il primo che ha trovato un suo spazio nella società del nostro paese mentre l'altro questo spazio non ce l'ha. Sul palcoscenico non si scontrano solo due uomini diversi tra loro, bensì due civiltà lontanissime che normalmente non si incontreranno mai se non scontrandosi e obbligati ad interagire tra loro per uscire da una situazione grave.
Graditissimo il ritorno di Valerio Mastrandrea che si arrabbia se gli viene affibbiata l'etichetta di attore impegnato. “Io sono prima un cittadino e poi un artista, quindi altro non faccio se non raccontare l'epoca buia e il disorientamento culturale che viviamo di questi tempi”. Questo spettacolo è una bella occasione per uno sguardo ironico e impietoso sui comportamenti umani, parla di tutti noi nella nostra quotidianità.   A Cura di Davide Mele