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Non avevo capito niente, Diego De Silva

Un libro che a pagina 6 sforna una perla di queste dimensioni “Non è mai troppo tardi per tutti e due, è sempre uno che decide che ore son...

Un libro che a pagina 6 sforna una perla di queste dimensioni “Non è mai troppo tardi per tutti e due, è sempre uno che decide che ore sono”, crea delle belle aspettative, non c’è che dire. Il tutto sta nel non deluderle. Ho comprato questo libro di Diego De Silva con gli ultimi soldi di nonno, quindi è chiaro che gli ho dato grande fiducia e che mi aspettavo una reazione pari almeno all’inizio di una storia d’amore. Invece, devo ammetterlo, sono rimasta un pò delusa. La storia fila, questo avvocato protagonista è simpatico, viene voglia di farsi gli affari suoi e vedere come va, visto che è anche imbranato, ma dopo aver letto tutta la storia mi è rimasta solo una gran voglia di tirare giù Hornby dalla mensola. Si, questa voce narrante maschile e ultraquarantenne, che racconta dei suoi disastri con le donne mi ha ricordato tanto le storie dello scrittore inglese. Solo che lì siamo vari livelli sopra. Insomma, “Non avevo capito niente” non mi ha resa entusiasta. Allora perchè ve ne parlo? Per almeno cinque buoni motivi. 1) Capire se le vite degli uomini di quarantadue anni sono davvero così, perse tra il richiamo fortissimo della carne giovane, la pesantezza della gioventù che svanisce, e gli impegni di lavoro ormai diventati routine. Quindi se siete uomini e avete quarantadue anni scrivetemi di voi. E’ proprio così assurdo assumersi responsabilità alla vostra età?  2) Sdoganare la sicurezza della bella recensione. Chi lo dice che ogni mese devo parlarvi bene del libro che scelgo?  3) Se non avete letto niente di suo, diciamo che vi tocca. Perchè tutto sommato De Silva è uno scrittore interessante. Una chance dovete dargliela per forza. 4) Siamo a settembre, l’estate è appena finita e gli animi sono ancora leggeri. Bisogna rispettarli consigliando una storiella allegrotta e gradevole che non vi ricordi che si, l’inverno arriverà e mentire a noi stessi sarà più difficile, quando non ci sarà il sole. 5) Questo libro ha un bel titolo, lo ammetto. E mi piace l’idea che qualcuno di voi che non riesce a chiedere scusa, (un quarantenne?) lo possa utilizzare come regalo. Ma attenti al tempo imperfetto: presuppone che adesso la consapevolezza è arrivata.  A cura di Erika Silvestri

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