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Daniela e Giovanni Ottieri: quando l'arte scorre nelle vene

Lo scorso mese siamo andati a curiosare nella sala espositiva del Comune di Ladispoli. In mostra c'era il "Viaggio tra colori e s...

Lo scorso mese siamo andati a curiosare nella sala espositiva del Comune di Ladispoli. In mostra c'era il "Viaggio tra colori e sfumature" di Daniela e Giovanni Ottieri. E i due fratelli ci hanno guidato lungo il percorso esperenziale delle loro 30 opere: un viaggio a costo zero tra le meraviglie che solo la natura, loro musa ispiratrice, sa offrire. Colori, pennellate vibranti, sfumature e studi sulla luce per paesaggi rarefatti e indefiniti che ripercorrono le quattro stagioni. Così ci siamo ritrovati, proprio come Chris-Robin Williams in "Al di là dei sogni", a sguazzare per il Paradiso tra gli olii colorati dei quadri impressionisti.

Ma come sono arrivati fin qui i fratelli Ottieri? Daniela ci ha raccontato che già da piccola era affascinata dal disegno e dalla pittura e, quando un suo zio pittore le regalò un cavalletto con dei colori, iniziò a sperimentare l’olio su tela. Principalmente ispirata dalla pittura impressionista, ma completamente da autodidatta, ha mosso i suoi primi passi sulle orme dei grandi maestri come Pisarro, Sisley e Monet, per avvicinarsi poi allo stile più realista di De Nittis e al vedutismo di Caffi. Quando le chiediamo, infatti, quale sia la sua opera preferita ci risponde senza pensarci: 'Westminster' di De Nittis, perchè ne trova affascinante l'atmosfera e i sapienti giochi di luce nonstante la foschia avvolga il paesaggio. E la sua, invece, di opera a cui tiene di più? 'Il Viale alberato', perchè tutti le confidano che vorrebbero ritrovarsi a passeggiare tra quei caldi colori autunnali... ed è esattamente quello che prova lei! Daniela ci spiega che predilige vedute e scorci suggestivi, soprattutto se riportano alla memoria luoghi da lei visitati.

Giovanni non ha saputo resistere alla passione contagiosa della sorella e si avvicina alla pittura all'età di 26 anni, sperimentando l'olio su tela completamente da autodidatta. Le prime opere prodotte sono delle copie d'autore dei pittori impressionist e post-impressionisti, come Monet e Van Gogh, le cui opere sono sate oggetto di intensi studi, in nome della costante ricerca della luce e della prospettiva cromatica. Non per niente la sua opera preferita è 'La notte stellata' di Van Gogh, per la pennellata e per i colori surreali che rapiscono l'osservatore. A rapire l'osservatore, però, ci riesce anche lui: in 'Scorcio del Lago di Bracciano da Anguillara', la tela con la sua firma a cui è più affezionato, attraverso i colori, le atmosfere e le pennellate ha voluto riprodurre lo stato d'animo della ragazza e la sfida è proprio quella di ritrovarlo negli occhi di chi, incuriosito, osserva il quadro.
Ma vogliamo concludere la presentazione dei due artisti con le parole del maestro Sigfrido Oliva, che scrive di loro nella raccolta Segnalazioni: "Il piglio e la freschezza della pennellata, il tocco a volte veloce e sicuro dicono di questi ragazzi molto più di quanto si possa cogliere ad un primo sguardo d’insieme. Infatti i risultati fin qui raggiunti da Daniela e Giovanni fanno ben sperare in ulteriori sviluppi che, se confermati come crediamo, non mancheranno di sorprendere lo spettatore più attento e agguerrito". Azzurra Patriarca

Sopra a sinistra: Viale alberato di Daniela Ottieri - Sopra a destra: Scorcio del Lago di Bracciano da Anguillara di Giovanni Ottieri

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