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Letture del Mese di Novembre

Avarizia di Emiliano Fittipaldi Feltrinelli Editore 2015  Quanto è grande e dove si trova il patrimonio del Vaticano? Dove vanno a fini...

Avarizia di Emiliano Fittipaldi
Feltrinelli Editore 2015 
Quanto è grande e dove si trova il patrimonio del Vaticano? Dove vanno a finire i soldi delle offerte, dell’otto per mille, delle diocesi? Chi tradisce papa Francesco per trenta denari (e, spesso, molto di più)? Per la prima volta, i segreti finanziari del Vaticano svelati documenti alla mano. Che in Vaticano alligni il vizio dell’avarizia è risaputo almeno dai tempi di Dante. Anche al giorno d’oggi, le notizie di cronaca si rincorrono, rafforzando la sensazione che il patrimonio economico della Chiesa cattolica non sia sempre utilizzato a fini pastorali. Ma si tratta perlopiù di scoop per sentito dire, rivelazioni di fonti anonime, intercettazioni spesso smentite. Emiliano Fittipaldi, che da anni si occupa di questi temi per il settimanale “L’Espresso”, ha raccolto da fonti confidenziali una grande quantità di documenti interni del Vaticano – verbali, bilanci, relazioni – e oggi è in grado di tracciare le prime mappe dell’impero finanziario della Chiesa, dai lussi (quasi) innocenti che si concedono i cardinali alle frodi milionarie, dagli investimenti favolosi in tutto il mondo al gigantesco affare degli ospedali, dalle trame dello IOR alla reale consistenza del tesoro del papa.

Ognuno potrebbe di Michele Serra
Feltrinelli Editore 
Perché la parola "io" è diventata un'ossessione? Perché fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? Giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. Si sente fuori posto e fuori tempo. Ma di questa sua estraneità non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata Agnese. In un'imprecisata pianura che fu industriale e non è quasi più niente, Giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. Per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. Una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. Scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "Ognuno potrebbe" è il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell'insofferenza. Un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi. Nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire. In un mondo dove tutti cercano di essere qualcuno, ognuno potrebbe essere nessuno, restando pur sempre se stesso. Ma solo Giulio Maria lo fa, con sorprendente naturalezza. Davide Mele

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