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L’UOMO, LA MEDICINA E L’OLISMO.

Anticamente l’uomo è sempre stato considerato un tutt’uno con la natura. Oggi è incredibilmente nota la frattura che si è venuta a creare ...

Anticamente l’uomo è sempre stato considerato un tutt’uno con la natura. Oggi è incredibilmente nota la frattura che si è venuta a creare tra quest’uomo e il cosmo intero.
L’approccio della scienza moderna ha portato alla settorializzazione del sapere e della visione dell’uomo e dei suoi disagi. Mi sembra palese infatti la crisi esistente tra l’offerta corrente di un certo tipo di sanità e la richiesta pressante di cambiamenti radicali.
Tranne poche isole felici, il mondo della sanità è malato e non è a misura d’uomo. Il rapporto tra medico e paziente è sempre più mediato da una tecnologia sofisticata che invece di avvicinarli li allontana sempre di più. Tra mille tecnologie e “cure all’avanguardia” avviene la divisione tra mente e corpo, il malato viene diviso dalla sua malattia. Non solo, la divisione è avvenuta prima che tra uomo e malattie, tra uomo e natura, uomo e la sua terra. Questa separazione tra corpo, natura e mente, ha portato il medico ad occuparsi non dell’unità psicosomatica del corpo, ma di dividere organi apparati e funzioni, dedicandosi solo al sintomo, e non alla persona. Cosi ci si allontana dalla visione unitaria, presente da sempre nelle civiltà orientali per esempio.

Oggi infatti la salute è intesa solo come assenza di sintomi e dolore, quando invece la definizione dell’OMS è “ stato completo di benessere fisico, mentale, sociale.”
Credo che dobbiamo ripensare il modello medicina, tenendo conto delle esperienze maturate, del progresso scientifico raggiunto, delle condizioni socio-economiche che tendono a globalizzare, dell’ambiente per alcuni versi irrimediabilmente alterato. Ecco perché si parla di olismo, discipline olistiche, perché esse tendono a considerare l’uomo un tutt’uno con la natura, e ciò che lo circonda.
Olismo significa che non è possibile comprendere nulla se non si considera l’intero sistema di cui si fa parte.
Gurdjieff diceva “tutto è uno”. Significa che in noi si manifestano gli stessi cicli del cosmo intero, in noi esistono tutte le materie di cui è formato l’universo, le stesse forze e le stesse leggi che reggono la vita dell’universo agiscono in noi.
Conoscere se stessi significa avere la conoscenza globale della grande vita di cui si è parte integrante e attraverso questa autorealizzazione, diventare così co-creatore del processo di crescita e di evoluzione.
Ognuno di noi incarna in sé le stesse problematiche dell’intero pianeta. Il suo inquinamento è il nostro inquinamento. Accumuliamo nel corpo tutte quelle sostanze tossiche presenti nei cibi, nell’agricoltura, nei fertilizzanti, beviamo acqua che contiene residui di lavorazioni industriali, e respiriamo i veleni presenti nell’atmosfera.
La visione olistica è una soluzione cosciente a questo “dolore” del pianeta e dell’uomo.


MEDICINA INTEGRATA: UN PROGETTO REALE
La nostra società ci ha obbligato ad usare la testa invece del cuore che è il nostro vero centro.
Senza un cuore che dirige le nostre vite, tutto ciò che facciamo è meccanico.
Quando ci rendiamo conto della nostra situazione di squilibrio, cominciamo un percorso di consapevolezza globale, che ci orienta verso un uso intelligente del cuore, attento ai propri bisogni fisici, psicologici, attento all’etica dei diritti e della giustizia umana ed ecologica sulla terra.
La salute del singolo diventa la salute del pianeta, avendo il desiderio di alimentarsi senza veleni, comincerà a chiedere cibo senza veleni.
La salute globale diventa processo per ritrovare se stessi.
I progressi nel campo della genetica, i trapianti d’organo, sono tappe di un processo che sembra inarrestabile, e mentre questo cammino avviene, si inciampa però in problemi di clonazioni, e si sente il bisogno di parlare di bioetica. Ci accorgiamo allora che la medicina quanto è più diretta alla conoscenza dell’uomo, tanto più sembra perdere il contatto con esso.

Allora è crisi? Il bisogno di medicina naturale nasce dall’esigenza di una scienza che sia più a misura d’uomo?
Non è crisi ma presto lo sarà se non si trova un’opportuna integrazione tra i due modi di intendere la medicina.
Le due forme di medicina possono in realtà integrarsi, in modo  che ognuna possa trarre vantaggio dall’altra. Ecco che si parla di medicina integrata.
Il medico, che lavora in equipe con il naturopata, lo psicologo, l’osteopata, il fisioterapista, il chirurgo…
Ben venga lo sviluppo della medicina naturale sino al punto di integrarsi con quella ufficiale, in modo da non aver bisogno di definizioni che settorializzano e dividono. Una medicina integrata che sia nell’interesse di tutti.
La salute è una conquista da realizzare giorno per giorno.
Il medico insieme al naturopata e agli altri operatori, hanno il ruolo importante nell’aiutarci a realizzare e raggiungere uno stato di armonia con l’ambiente che ci circonda, intendendo per esso l’aria che respiriamo, il cibo che mettiamo in bocca, i rapporti con le altre persone, i nostri stessi pensieri e le nostre azioni, in quanto noi stessi siamo ambiente.
Se tutto questo ha un senso, la nostra responsabilità è grande, sia verso noi stessi sia verso gli altri. Impegnamoci attivamente a ricercare una conoscenza e una coscienza che tende all’armonia con l’ambiente che ci circonda.  Maria Grazia Nicolella, Naturopata

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