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ESTATE EPICA d’AMORE!

“Solo tre parole: sole, cuore, amore”, è una melodia di Vita e di Azione che questo mese vogliamo ricordare, pensando alla stagione dell’e...

“Solo tre parole: sole, cuore, amore”, è una melodia di Vita e di Azione che questo mese vogliamo ricordare, pensando alla stagione dell’estate. A Ladispoli Nuova Acropoli promuove delle serate, all’insegna dell’EPICA. Perché Epica non è semplicemente una materia di scuola, in cui c’è da fare la parafrasi e capire quel che dice Omero o Virgilio: l’Epica è Vita.
In Italia il prof. Galimberti, docente di Filosofia all’Università di Venezia, scrivendo nel 2007 “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, commenta che il problema attuale è  “l’analfabetismo delle emozioni”: i giovani (anche adulti ormai) sono incapaci di riconoscere i propri sentimenti ed emozioni e di gestirli, proprio perché ignari delle varie sfumature dell’Amore, parcheggiati nella vita, senza prospettive, sfiduciati, disincantati, inariditi dentro, con un  linguaggio impoverito, perché non stimolato da concetti, ove una ragazza è solo “simpatica o carina”, non si sa che può essere anche “affascinante, intrigante, splendida, incantevole, stupenda, intelligente, coinvolgente”. Galimberti continua spiegando che la poesia, tanto carente ormai nell’insegnamento, assolveva a tale compito, perché i grandi poemi epici, che i nostri nonni apprendevano a memoria, fornivano al lettore una gamma di emozioni e tonalità della Vita per vedere il mondo in technicolor: eroismo, competizione, lealtà, tradimento, astuzia, valore, paura della morte, senso della patria, devozione ai padri, morigeratezza, senso dell’avventura, sforzi sovrumani e battaglie ciclopiche, coloravano l’immaginario del giovane che si trovava a combattere insieme ai grandi eroi e condividere con loro pianti, paure e follie, scoprendo senso dell’onore e potenza nel proprio cuore, cioè Amore.
Telefilm, serial  e programmi televisivi trasmettono solo impulsi e surrogati di emozioni in confronto a quei versi, la cui raffinatezza è vetta insuperata da millenni. E’ come “Per Elisa” di Beethoven, una semplice e pura sonata d’amore senza eguali, e che anche se non fosse del grande maestro, sarebbe comunque un classico d’Amore. Perché per questo si chiamano classici (da classicus di prima scelta), perché sono grandi e  superano il logorio del tempo. Non tutte le cose scritte nell’antichità sono classici, alcune sono vere e proprie schifezze barbose. Ed altre moderne, come “Il Gabbiano Jonathan Livingstone”, Battisti e i Pink Floyd, sono già, indubbiamente, classici.
Contro noia e nichilismo, allora ci vuole profondità di cuore. Le  serate Epiche sono un invito per questo, giocando e divertendosi insieme.

Tutti i giovedì di Luglio alle h. 20.00 in via Odescalchi 171, i partecipanti alla serata si fronteggeranno in “giochi senza frontiere” per combattere come “Ettore e Achille”(giovedì 7 luglio), conversare sulla vita con Krisnha ed Arjuna nel “Mahabarata”,  (giovedì 14 luglio, poema indù), mettersi a prova nel “Viaggio di Ulisse” (giovedì 21 luglio), ed amare aldilà dei nomi e cognomi con “Giulietta e Romeo”, (giovedì 28 luglio). Tutto questo è autenticità e gioia di vivere, che aggiungiamo a “sole, cuore, amore”.
Una proposta di Filosofia attiva per arricchirsi e, magari, far cadere anche qualche pregiudizio….
Maria Sole Pomara  - Direttrice Nuova Acropoli

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