Speciale Fashion
Visto in Passerella
L’Haute Couture A/I 2015-2016 in scena a Roma
00:09
Dal 10 al 13 luglio si è tenuta la settimana dell’alta moda capitolina: sfilate, inaugurazioni, mostre, anteprime e progetti speciali, hanno trasformato il Palazzo delle Esposizioni in casa/museo/officina/laboratorio della moda.
Il primo fashion show di questa XXVII edizione è stato quello della Curiel che ha reso omaggio alla dinastia dei Tudor: la lana inglese, le sete preziose, i velluti e i damaschi per capi con tagli e linee particolari per allungare il punto vita, evidenziare il seno, impreziosire la silhouette femminile; i colori scelti vanno dal nero al bronzo, dal fucsia all'argento, dal verde al rosso lacca. Ma i dettagli dominano la passerella: le gorgères ai polsi, le cinture e le calzature-pantofole; gli accessori si fanno simbolo del potere dei sovrani con oro, cammei e perle di ogni forma.
Ambasciatore del glamour di Hollywood, Rani Zakhem dedica la sua collezione ai mitici costumisti del cinema americano d’epoca e apre la sfilata con un abito che rappresenta un vero e proprio omaggio a Marlene Dietrich per una Lola contemporanea: ecco allora un outfit esile che allunga la figura, ricamato con cristalli e perle; la collezione è caratterizzata da pieghe che ondeggiano accarezzando il corpo, guaine di pizzo d'oro ornate di cristalli, tubini di lurex. La luce è il fil rouge della sfilata: oro, arancio e champagne fino al rosso fiammeggiante, per concludersi in un cielo di raso nero tempestato di una costellazione di diamanti.
50 sfumature di grigio per Renato Balestra, dal pallido perla all’argento brillante, al platino fino all’ematite, intervallato con qualche fantasia floreale/astratta sui toni del verde, rosso e azzurro che ricordano l’art nouveau; anche la sposa è platino ma il suo è un effetto quasi liquido con tulle impalpabile e ricami madreperla. Una collezione preziosa e sontuosa in cui i tessuti sostenuti si combinano con morbidissimi rasi tono su tono, creando incantevoli effetti di lucido-opaco.
La sfilata di Ettore Bilotta è stata una fine rivisitazione degli anni ’30. Per le sue “Untouchables Women” ha realizzato capi in rasi fluidi, velluti e ricami decò: giacche con spalle insellate per mettere bene in mostra il punto vita impreziosite da applicazioni di Swarowski o da eleganti nervure, gonne appena sopra al ginocchio ma anche lunghe, ampie e morbide da vere dive del cinema, camicie in tripla organza, abiti da sera che lasciano la schiena completamente scoperta.
L’Oriente viene in aiuto di Luigi Borbone come il luogo che non ha mai trascurato l’importanza dell’eleganza e che non teme l’ostentazione della femminilità e si unisce all’esprit anni ‘50 targato Dior: abiti dalle silhouette ibride, sinuose e sensuali che, ispirandosi a kimono o mise da raffinatissime concubine, scivolano sul corpo chiusi da fiocchi e nastri, accostati sul busto si aprono con gonne plissé e sbiechi da new look. Amaranto, blu cina, verde acido, colori di antiche porcellane che suggeriscono ambientazioni senza tempo ma permettono una rilettura in chiave contemporanea.
Forte il legame per Sabrina Persechino tra architettura e moda che propone, come leit motiv della collezione, insolite decorazioni arabeggianti alla maniera del Muqarnas, attraverso intrecci di velluti in seta e fili di metallo, anima di tessuti da arredamento. Con grande attenzione alla multiculturalità, la stilista manda un forte messaggio di armonia ed equilibrio tra etnie diverse lasciandosi ispirare dalla Cappella Palatina di Palermo, esempio del connubio tra arte e architettura europea, siciliana e islamica: mosaici, arcate ogivali e cupole si trasformano in abiti bianchi, rosso, blu e oro.
L’11° edizione di “Who Is On Next?” ha visto Nicolò Beretta per Giannico ottenere il 1° posto nella sezione shoewear; per le borse vince Lolita Lorenzo di Carol Oyekunle; per l’abbigliamento si aggiudica il premio Lee Wood per L72, per la reinterpretazione della iconica silhouette anni ’50 in chiave moderna e sportiva, l’utilizzo di materiali tecnici e di ricerca e un uso vibrante dei colori. Anche il premio speciale Fashion Valley va a lui, che potrà sviluppare una capsule collection in collaborazione con il distretto tessile pratese e presentarla ad Altaroma il prossimo gennaio.
A Cura di Azzurra Patriarca
Dopo la laurea, un professional in fashion styling la porta da Valentino per l’ambizioso progetto di digitalizzazione dell’archivio storico. Qui impazzisce nel caveau e si fa una scorpacciata di tessuti, modelli, nomi importanti… insomma di estrema e raffinata bellezza! A quest’esperienza fa seguito un master in economia e gestione della moda targato Brioni, dove capisce l’importanza della tradizione e dell’amore per i dettagli. Crede nell’arte della gentilezza, è una curiosa doc e spera che, prima o poi, le giornate diventino di 48 ore (almeno!) per riuscire a coltivare tutte le sue passioni.
Il primo fashion show di questa XXVII edizione è stato quello della Curiel che ha reso omaggio alla dinastia dei Tudor: la lana inglese, le sete preziose, i velluti e i damaschi per capi con tagli e linee particolari per allungare il punto vita, evidenziare il seno, impreziosire la silhouette femminile; i colori scelti vanno dal nero al bronzo, dal fucsia all'argento, dal verde al rosso lacca. Ma i dettagli dominano la passerella: le gorgères ai polsi, le cinture e le calzature-pantofole; gli accessori si fanno simbolo del potere dei sovrani con oro, cammei e perle di ogni forma.
Ambasciatore del glamour di Hollywood, Rani Zakhem dedica la sua collezione ai mitici costumisti del cinema americano d’epoca e apre la sfilata con un abito che rappresenta un vero e proprio omaggio a Marlene Dietrich per una Lola contemporanea: ecco allora un outfit esile che allunga la figura, ricamato con cristalli e perle; la collezione è caratterizzata da pieghe che ondeggiano accarezzando il corpo, guaine di pizzo d'oro ornate di cristalli, tubini di lurex. La luce è il fil rouge della sfilata: oro, arancio e champagne fino al rosso fiammeggiante, per concludersi in un cielo di raso nero tempestato di una costellazione di diamanti.
50 sfumature di grigio per Renato Balestra, dal pallido perla all’argento brillante, al platino fino all’ematite, intervallato con qualche fantasia floreale/astratta sui toni del verde, rosso e azzurro che ricordano l’art nouveau; anche la sposa è platino ma il suo è un effetto quasi liquido con tulle impalpabile e ricami madreperla. Una collezione preziosa e sontuosa in cui i tessuti sostenuti si combinano con morbidissimi rasi tono su tono, creando incantevoli effetti di lucido-opaco.
La sfilata di Ettore Bilotta è stata una fine rivisitazione degli anni ’30. Per le sue “Untouchables Women” ha realizzato capi in rasi fluidi, velluti e ricami decò: giacche con spalle insellate per mettere bene in mostra il punto vita impreziosite da applicazioni di Swarowski o da eleganti nervure, gonne appena sopra al ginocchio ma anche lunghe, ampie e morbide da vere dive del cinema, camicie in tripla organza, abiti da sera che lasciano la schiena completamente scoperta.
L’Oriente viene in aiuto di Luigi Borbone come il luogo che non ha mai trascurato l’importanza dell’eleganza e che non teme l’ostentazione della femminilità e si unisce all’esprit anni ‘50 targato Dior: abiti dalle silhouette ibride, sinuose e sensuali che, ispirandosi a kimono o mise da raffinatissime concubine, scivolano sul corpo chiusi da fiocchi e nastri, accostati sul busto si aprono con gonne plissé e sbiechi da new look. Amaranto, blu cina, verde acido, colori di antiche porcellane che suggeriscono ambientazioni senza tempo ma permettono una rilettura in chiave contemporanea.
Forte il legame per Sabrina Persechino tra architettura e moda che propone, come leit motiv della collezione, insolite decorazioni arabeggianti alla maniera del Muqarnas, attraverso intrecci di velluti in seta e fili di metallo, anima di tessuti da arredamento. Con grande attenzione alla multiculturalità, la stilista manda un forte messaggio di armonia ed equilibrio tra etnie diverse lasciandosi ispirare dalla Cappella Palatina di Palermo, esempio del connubio tra arte e architettura europea, siciliana e islamica: mosaici, arcate ogivali e cupole si trasformano in abiti bianchi, rosso, blu e oro.
L’11° edizione di “Who Is On Next?” ha visto Nicolò Beretta per Giannico ottenere il 1° posto nella sezione shoewear; per le borse vince Lolita Lorenzo di Carol Oyekunle; per l’abbigliamento si aggiudica il premio Lee Wood per L72, per la reinterpretazione della iconica silhouette anni ’50 in chiave moderna e sportiva, l’utilizzo di materiali tecnici e di ricerca e un uso vibrante dei colori. Anche il premio speciale Fashion Valley va a lui, che potrà sviluppare una capsule collection in collaborazione con il distretto tessile pratese e presentarla ad Altaroma il prossimo gennaio.
A Cura di Azzurra Patriarca
Dopo la laurea, un professional in fashion styling la porta da Valentino per l’ambizioso progetto di digitalizzazione dell’archivio storico. Qui impazzisce nel caveau e si fa una scorpacciata di tessuti, modelli, nomi importanti… insomma di estrema e raffinata bellezza! A quest’esperienza fa seguito un master in economia e gestione della moda targato Brioni, dove capisce l’importanza della tradizione e dell’amore per i dettagli. Crede nell’arte della gentilezza, è una curiosa doc e spera che, prima o poi, le giornate diventino di 48 ore (almeno!) per riuscire a coltivare tutte le sue passioni.
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