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Globalizzazione e Crisi Economica

Fai una passeggiata per la Rambla di Barcellona, a Via del Corso a Roma o per Viale Italia a Ladispoli… ti ritroverai con gli stessi negoz...

Fai una passeggiata per la Rambla di Barcellona, a Via del Corso a Roma o per Viale Italia a Ladispoli… ti ritroverai con gli stessi negozi… è vero! Però nessuno potrà togliere Gaudì a Barcellona, la magnificenza e la magia notturna a Roma, la vetustà etrusca e la speciale spiaggia nera al nostro territorio… solo la stupidità può ignorarle! Ora insieme alle pubblicità, alle informazioni, alle multinazionali, anche la stupidità ha un lasciapassare gratuito con la globalizzazione. Non permettiamolo! Siamo più filosofi… è vero c’è crisi…, ma soprattutto c’è ignoranza. A questo proposito vorrei riportare una piccola favola che fa al caso nostro!

“C’era una volta un uomo che possedeva un chiosco sulla strada, preparava i migliori panini della zona. Non aveva radio, né tv, né leggeva i giornali, semplicemente preparava i migliori panini. Promuoveva i suoi prodotti ad alta voce e con grandi cartelloni; rendeva felici i suoi clienti acquistando il pane migliore. Faceva grandi affari e si ingrandì a tal punto, che poté mandare suo figlio a studiare Economia nella migliore Università del Paese. Quando suo figlio si laureò, rientrando a casa, si rese conto che suo padre continuava a svolgere la vita di sempre… allora decise di parlargli seriamente: “Papà! Ma tu non ascolti la radio, non guardi la tv, non leggi i giornali? Non sai che c’è una grande crisi in tutto il mondo e che la situazione del nostro Paese è delicata? Siamo in brutte acque!”
Dopo aver ascoltato questo, l’uomo iniziò a pensare: “Beh, mio figlio è un economista, legge i giornali, segue la tv e la radio... avrà ragione…” e per paura della crisi, iniziò a cercare un pane più economico, di peggiore qualità e per risparmiare smise di scrivere cartelloni. Abbattuto dalla notizia della crisi non promuoveva più i suoi prodotti ad alta voce, né era attento ed entusiasta come prima nel servizio alla clientela.

Prese queste precauzioni, le vendite cominciarono ad abbassarsi, e si abbassarono sempre di più fino ad arrivare ad un livello insostenibile. Quel chiosco di panini, che gli aveva permesso di pagare gli studi universitari al figlio, andò in fallimento.
Allora il padre disse al figlio, con tristezza: “Avevi ragione, siamo nel bel mezzo di una crisi” dopo, orgogliosamente, disse ai suoi amici: “Che fortuna aver mandato mio figlio a studiare Economia! Mi ha salvato dalla crisi!” 
Non c’è bisogno di commenti. (Maria Sole Pomara – Direttrice Nuova Acropoli Ladispoli)

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