filosofia per vivere
PSICHE: UNA FARFALLA SPECIALE
21:18
In greco “farfalla” si dice Psiche, lo stesso nome della protagonista dell’antica favola narrata da Apuleio “Eros e Psiche “e lo stesso nome da cui deriva la parola Psicologia.
Il termine Psiche infatti era usato anche per indicare l’Anima. Ma cosa ha che fare la farfalla con l’Anima e con la protagonista di “Eros e Psiche”?
Dai colori più vari, la farfalla si posa curiosa di fiore in fiore, leggera, fragile e delicata, vola grazie alle sue ali. Inizialmente è un semplice bruco, poi si costruirà un bozzolo ove rimanere per un periodo necessario per arrivare a trasformarsi nella bellezza che vediamo volare. Questo processo, naturale e magico insieme, si chiama Metamorfosi.
Quindi Psiche arriva a volare solo dopo un processo di trasformazione che si realizza durante la vita, costituita di cambiamenti, perché Psiche, la nostra Anima, è fatta di emozioni, paure e volizioni, desideri, pensieri, dubbi e certezze, con cui crescere e fortificarsi. Per i Greci infatti l’Anima non era perfetta ma in perfezionamento, e per questo la distinguevano da “Nous - lo Spirito”, eterno, incorruttibile, mèta e ricerca di Psiche.
Ma come fa l’Anima a crescere?
Si narra che un giorno uno studente curioso si portò a casa un bozzolo di farfalla. Osservando dopo tempo che l’insetto faceva una gran fatica ad uscire, impietositosi, decise di aiutarlo aprendo con una forbice l’orifizio del bozzolo.
Passarono i giorni ma le ali non si dispiegavano, né il corpo si assottigliava. Lo studente non sapeva che la restrizione del varco e lo sforzo che l’insetto doveva realizzare erano le condizioni necessarie perché i fluidi del corpo si canalizzassero per la genesi delle preziose ed ampie ali. Aiutando l’insetto ad uscire lo aveva condannato a non volare mai.
Perché l’anima cresca e metta le ali non serve a niente continuare a studiare nel proprio bozzolo, quella è solo una prima fase, quella della fanciullezza. Dopo è necessario uscire, ma aprirsi al mondo non è automatico ed indolore: richiede osare, rinunciare alle abitudini e comodità di sempre, accettare le sfide della vita, non dando le spalle alle difficoltà o aspettando aiuti e soprattutto affrontare il dolore senza incolpare altri della propria condizione.
Per questo, per i Greci, Farfalla ed Anima erano omonimi: questa Metamorfosi faticosa riguarda anche l’uomo, che, solo grazie ad un sovra sforzo, può conquistare altre dimensioni.
In tempi di crisi non malediciamo lo sforzo, dato che solo esso ci permetterà di mettere le ali. Per questo i Filosofi antichi consigliavano di non sprecare energie a lamentarci, ma di usare quelle energie per cambiarci. (Maria Sole Pomara – Direttrice Nuova Acropoli Ladispoli)
Il termine Psiche infatti era usato anche per indicare l’Anima. Ma cosa ha che fare la farfalla con l’Anima e con la protagonista di “Eros e Psiche”?
Dai colori più vari, la farfalla si posa curiosa di fiore in fiore, leggera, fragile e delicata, vola grazie alle sue ali. Inizialmente è un semplice bruco, poi si costruirà un bozzolo ove rimanere per un periodo necessario per arrivare a trasformarsi nella bellezza che vediamo volare. Questo processo, naturale e magico insieme, si chiama Metamorfosi.
Quindi Psiche arriva a volare solo dopo un processo di trasformazione che si realizza durante la vita, costituita di cambiamenti, perché Psiche, la nostra Anima, è fatta di emozioni, paure e volizioni, desideri, pensieri, dubbi e certezze, con cui crescere e fortificarsi. Per i Greci infatti l’Anima non era perfetta ma in perfezionamento, e per questo la distinguevano da “Nous - lo Spirito”, eterno, incorruttibile, mèta e ricerca di Psiche.
Ma come fa l’Anima a crescere?
Si narra che un giorno uno studente curioso si portò a casa un bozzolo di farfalla. Osservando dopo tempo che l’insetto faceva una gran fatica ad uscire, impietositosi, decise di aiutarlo aprendo con una forbice l’orifizio del bozzolo.
Passarono i giorni ma le ali non si dispiegavano, né il corpo si assottigliava. Lo studente non sapeva che la restrizione del varco e lo sforzo che l’insetto doveva realizzare erano le condizioni necessarie perché i fluidi del corpo si canalizzassero per la genesi delle preziose ed ampie ali. Aiutando l’insetto ad uscire lo aveva condannato a non volare mai.
Perché l’anima cresca e metta le ali non serve a niente continuare a studiare nel proprio bozzolo, quella è solo una prima fase, quella della fanciullezza. Dopo è necessario uscire, ma aprirsi al mondo non è automatico ed indolore: richiede osare, rinunciare alle abitudini e comodità di sempre, accettare le sfide della vita, non dando le spalle alle difficoltà o aspettando aiuti e soprattutto affrontare il dolore senza incolpare altri della propria condizione.
Per questo, per i Greci, Farfalla ed Anima erano omonimi: questa Metamorfosi faticosa riguarda anche l’uomo, che, solo grazie ad un sovra sforzo, può conquistare altre dimensioni.
In tempi di crisi non malediciamo lo sforzo, dato che solo esso ci permetterà di mettere le ali. Per questo i Filosofi antichi consigliavano di non sprecare energie a lamentarci, ma di usare quelle energie per cambiarci. (Maria Sole Pomara – Direttrice Nuova Acropoli Ladispoli)
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