Visto in Passerella
AltaRomAltaModa per una Primavera/Estate 2014 all’insegna dell’haute couture
21:17
La XXIV edizione di AltaRomAltaModa torna ad animare la capitale con una imperdibile selezione di eventi tra sfilate, inaugurazioni, mostre, presentazioni di libri e happening. Le maison storiche non deludono le aspettative.
La Curiel si lascia ispirare dalla bellezza come un’esteta: davanti ai suoi occhi ha visto danzare fiori leggeri e leggiadri nei prati al risveglio di primavera, sui rami di pesco di Kyoto, nelle aiuole di Kensington Park, sui terrazzini arrampicanti di Venezia, nelle superbe balconate di Roma. Tante le suggestioni dei costumi etnici da Malesia e Cambogia: colori e disegni mixati con irripetibili patchworks di tessuti antichi e moderni. Per una collezione cosmopolita e moderna, ma oltremodo felice. Un inno all’allegria. Le linee pulite e asciutte di Sarli giocano e si rivelano attraverso i contrasti di colore e un tocco di ironia. Tessuti leggeri scivolano sulle forme del corpo, accentuate però da trasparenze e ricami. Il risultato è un immagine femminile piena di fascino, ma anche confortevole e impalpabile. Il colore si “plasma“ in abiti corti con ricami 3D intarsiati e in abiti lunghi che avvolgono come corolle il corpo. Il Maestro, come un impressionista, si fa guidare dalla luce, che si rifrange nel bianco e nero, nel glicine, nel fuxia e in tutte le sfumature del verde.
La collezione di Giada Curti, calda e avvolgente, ci ha catapultati a Portofino: azzurro mare, giallo sole, geranio, oro zafferano, sabbia nude look e immancabilmente il bianco sale. Omaggio allo splendido borgo marinaro, i pantaloni gioiello al polpaccio, tempestati di ricami e pietre, da indossare in barca o il pomeriggio per prendere un aperitivo in piazzetta, perfetti anche con le cappe, must have di stagione. Il costume da bagno è all’uncinetto, come la borsa, i cappelli in paglia sono abbinati a foulard di seta e grandi orecchini bijoux completano l’outfit.
La grazia e la leggerezza, i pieni e i vuoti caratterizzano la donna di Gattinoni by Guillermo Mariotto, che ha sfilato all’interno della Nuvola di Fuksas. Tulle di seta ricamati a filo su leggings illuminati da cristalli. Ma la semplicità è anche sobrietà e bon ton con gli chemisier per la sera e per il giorno: abiti in lino purissimo, bianchissimi, quasi virginali, ma anche bleu chesterfield, alleggeriti da trasparenze, sempre accompagnati da cappelli importanti. Sfumature terse, nitide, purissime: il rosa carne, il cipria, il giallo pallido, il verde pistacchio.
La passerella di Renato Balestra è l’esplosione dei colori dell’uccello del paradiso. Le tonalità dominanti sono verde giada, mandarino, turchese e, naturalmente, l’amato Blu Balestra per combinazioni nuove e inusuali. Coloratissimi ed estremamente sofisticati i tailleurs con giacche traforate, un ventaglio di piume variopinte i tessuti stampati. Ma i giovani designer lanciati da “Who Is On Next?”, il progetto di Altaroma e Vogue Italia, non sono da meno con le loro collezioni Autunno/Inverno 2014/2015. Arthur Arbesser è Londra, Vaticano, Militare, Joy Division, amori non corrisposti, notti nei club, gang di strada, una giovane Diane Keaton e grafiche anni ’80. Costruzioni sartoriali di impronta maschile giocano con trasparenze femminili, sottolineate da un forte accento su stampe e superfici materiche. San Andrès Milano per Maria Bonita celebra l’attrice messicana María Félix: a dettare il ritmo, un dualismo perfetto tra passato e presente, maschile e femminile, permeato da un’allure di sapore neo-rétro. I volumi diventano over size per giacche dal taglio sartoriale e cappotti, arricchiti da dettagli in pelliccia e da ricami fatti a mano; le linee di abiti a trapezio, gonne a pannello e pantaloni a sigaretta strizzano l’occhio al passato. Blu indaco, carta da zucchero, verde acqua, panna, beige, nero ed oro per una palette cromatica decisa e suadente.
Il brand Esme Vie di Julia Voitenko, si ispira alla moda degli anni ’50 e ‘60, combinando un'eleganza intramontabile con un tocco moderno. In passerella alcuni capi dedicati a Roma, dal titolo With Love To Rome, dai film di Federico Fellini all’eleganza senza tempo delle Sorelle Fontana. La peonia ha ispirato la palette di colori e le tonalità variano dal borgogna al rubino, al rosso persiano, fino ad arrivare ai toni più chiari del rosa, cipria e bianco. Dall’alchimia delle menti creative di Alexander Flagella e Michela Musco, nascono per Greta Boldini immagini nostalgiche e romantiche ispirate a Charlotte Rampling: un connubio di rigore, severità e purezza per chemisier plissettati e abiti drappeggiati a portafoglio. La lunghezza midi, ormai claim assoluto del brand, si rafforza convivendo con coulotte che ben accompagnano il ritmo di pesanti capi spalla e pellicce, fino a confluire in provocanti body couture dalla consueta silhouette anni ’40. Ancora successo, inoltre, per A.I. Artisanal Intelligence, il progetto promosso da AltaRoma nato per unire Arte, Artigianato e Moda in nome del Made in Italy. In questo contesto, la giovane e talentuosa Ludovica Amati ha presentato “La Cura”, nella suggestiva cornice delle rovine dello Stadio di Domiziano, sotto Piazza Navona: “La Cura” per rielevare le coscienze, per ritornare alla dimensione spirituale e sbloccare le energie che salvano, per portare la luce dove c'è buio; per lei donne materne, ma ultrafemminili, capaci di ricostruire sulla cultura ancestrale del passato. Azzurra Patriarca
La Curiel si lascia ispirare dalla bellezza come un’esteta: davanti ai suoi occhi ha visto danzare fiori leggeri e leggiadri nei prati al risveglio di primavera, sui rami di pesco di Kyoto, nelle aiuole di Kensington Park, sui terrazzini arrampicanti di Venezia, nelle superbe balconate di Roma. Tante le suggestioni dei costumi etnici da Malesia e Cambogia: colori e disegni mixati con irripetibili patchworks di tessuti antichi e moderni. Per una collezione cosmopolita e moderna, ma oltremodo felice. Un inno all’allegria. Le linee pulite e asciutte di Sarli giocano e si rivelano attraverso i contrasti di colore e un tocco di ironia. Tessuti leggeri scivolano sulle forme del corpo, accentuate però da trasparenze e ricami. Il risultato è un immagine femminile piena di fascino, ma anche confortevole e impalpabile. Il colore si “plasma“ in abiti corti con ricami 3D intarsiati e in abiti lunghi che avvolgono come corolle il corpo. Il Maestro, come un impressionista, si fa guidare dalla luce, che si rifrange nel bianco e nero, nel glicine, nel fuxia e in tutte le sfumature del verde.
La collezione di Giada Curti, calda e avvolgente, ci ha catapultati a Portofino: azzurro mare, giallo sole, geranio, oro zafferano, sabbia nude look e immancabilmente il bianco sale. Omaggio allo splendido borgo marinaro, i pantaloni gioiello al polpaccio, tempestati di ricami e pietre, da indossare in barca o il pomeriggio per prendere un aperitivo in piazzetta, perfetti anche con le cappe, must have di stagione. Il costume da bagno è all’uncinetto, come la borsa, i cappelli in paglia sono abbinati a foulard di seta e grandi orecchini bijoux completano l’outfit.
La grazia e la leggerezza, i pieni e i vuoti caratterizzano la donna di Gattinoni by Guillermo Mariotto, che ha sfilato all’interno della Nuvola di Fuksas. Tulle di seta ricamati a filo su leggings illuminati da cristalli. Ma la semplicità è anche sobrietà e bon ton con gli chemisier per la sera e per il giorno: abiti in lino purissimo, bianchissimi, quasi virginali, ma anche bleu chesterfield, alleggeriti da trasparenze, sempre accompagnati da cappelli importanti. Sfumature terse, nitide, purissime: il rosa carne, il cipria, il giallo pallido, il verde pistacchio.
La passerella di Renato Balestra è l’esplosione dei colori dell’uccello del paradiso. Le tonalità dominanti sono verde giada, mandarino, turchese e, naturalmente, l’amato Blu Balestra per combinazioni nuove e inusuali. Coloratissimi ed estremamente sofisticati i tailleurs con giacche traforate, un ventaglio di piume variopinte i tessuti stampati. Ma i giovani designer lanciati da “Who Is On Next?”, il progetto di Altaroma e Vogue Italia, non sono da meno con le loro collezioni Autunno/Inverno 2014/2015. Arthur Arbesser è Londra, Vaticano, Militare, Joy Division, amori non corrisposti, notti nei club, gang di strada, una giovane Diane Keaton e grafiche anni ’80. Costruzioni sartoriali di impronta maschile giocano con trasparenze femminili, sottolineate da un forte accento su stampe e superfici materiche. San Andrès Milano per Maria Bonita celebra l’attrice messicana María Félix: a dettare il ritmo, un dualismo perfetto tra passato e presente, maschile e femminile, permeato da un’allure di sapore neo-rétro. I volumi diventano over size per giacche dal taglio sartoriale e cappotti, arricchiti da dettagli in pelliccia e da ricami fatti a mano; le linee di abiti a trapezio, gonne a pannello e pantaloni a sigaretta strizzano l’occhio al passato. Blu indaco, carta da zucchero, verde acqua, panna, beige, nero ed oro per una palette cromatica decisa e suadente.
Il brand Esme Vie di Julia Voitenko, si ispira alla moda degli anni ’50 e ‘60, combinando un'eleganza intramontabile con un tocco moderno. In passerella alcuni capi dedicati a Roma, dal titolo With Love To Rome, dai film di Federico Fellini all’eleganza senza tempo delle Sorelle Fontana. La peonia ha ispirato la palette di colori e le tonalità variano dal borgogna al rubino, al rosso persiano, fino ad arrivare ai toni più chiari del rosa, cipria e bianco. Dall’alchimia delle menti creative di Alexander Flagella e Michela Musco, nascono per Greta Boldini immagini nostalgiche e romantiche ispirate a Charlotte Rampling: un connubio di rigore, severità e purezza per chemisier plissettati e abiti drappeggiati a portafoglio. La lunghezza midi, ormai claim assoluto del brand, si rafforza convivendo con coulotte che ben accompagnano il ritmo di pesanti capi spalla e pellicce, fino a confluire in provocanti body couture dalla consueta silhouette anni ’40. Ancora successo, inoltre, per A.I. Artisanal Intelligence, il progetto promosso da AltaRoma nato per unire Arte, Artigianato e Moda in nome del Made in Italy. In questo contesto, la giovane e talentuosa Ludovica Amati ha presentato “La Cura”, nella suggestiva cornice delle rovine dello Stadio di Domiziano, sotto Piazza Navona: “La Cura” per rielevare le coscienze, per ritornare alla dimensione spirituale e sbloccare le energie che salvano, per portare la luce dove c'è buio; per lei donne materne, ma ultrafemminili, capaci di ricostruire sulla cultura ancestrale del passato. Azzurra Patriarca
0 commenti