filosofia per vivere
Luglio, tempo di Esami!
14:49
“La vita è un lungo viaggio e la velocità non è altro che una illusione; non importa il mezzo che usiamo, ma il Cammino che percorriamo” con questa frase inizia un piccolissimo libro intitolato proprio “Filosofia per Vivere”, scritto da Delia Steinberg Guzman, direttrice internazionale dell’Associazione Nuova Acropoli e recentemente presentato nella Biblioteca Civica di Ladispoli alla presenza del Sindaco Paliotta. Una proposta fattiva di riscatto del termine Filosofia! Ma perché la Filosofia serve a vivere? Proprio di questo tratterà la rubrica che oggi apriamo! Ma la Filosofia non è una cosa noiosa? E chi lo ha detto? Se i Filosofi erano “curiosi come picchi”, astronomi, musicisti, grandi rivoluzionari, scrissero pagine di storia, promuovendo la ricerca scientifica e la pace tra i popoli. Ma a me oggi a che serve? A molte cose, ad esempio… a vincere! A Vincere me stesso!
Quante volte la vita ci mette a prova? I dubbi che ci assalgono di fronte ad una scelta importante, il timore di non farcela, l’ansia di arrivare… Luglio è proprio il mese degli esami: “Ce la farò? Soddisferò le aspettative?”.
Per la filosofia indù, l’ansia del successo ed il timore della perdita sono stati d’animo opposti che ci rendono schiavi nell’azione. Legati alla ricompensa, gli uomini lavorano con aspettative e delusioni continue. Nella Bhagavad Gita (cap. II e III) viene consigliato “Liberati dalla coppia degli opposti... non ti lasciare governare dalle illusioni di questo mondo… compi rettamente la tua azione, che non ti renda inquieto la speranza del premio; e non cedere nemmeno alla non azione, alla quale suole abbandonarsi colui che ha perso tutte le speranze di ricevere ricompense per le sue azioni. Rimani alla stessa distanza dai due estremi e compi il tuo dovere, senza notare se saranno buone per te o cattive le conseguenze di ciò che hai compiuto. Mantieie la stessa serenità nel successo come nella sconfitta”
Certo non è affatto facile, anzi! Ma quanto è necessario vincere sui propri stati d’animo e continuare a camminare?
Per questo nel Dammapada (cap. VIII-4) il Budda ricorda “ Anche se qualcuno sconfiggesse un milioni di uomini in battaglia, sarebbe superato da chi ha vinto se stesso”.
La Vittoria non è il successo, è molto di più, può esserci vittoria anche nel fallimento.
Questo concetto non appartiene solo alla cultura orientale, il Mito di Apollo e Dafne e la bella Nike di Samotracia sono metafore greche di Vittoria, a cui potremo dedicare un prossimo articolo.
Si spiega allora la frase iniziale “La velocità è una illusione”, l’importante è camminare.
“Io posso!, Io posso! Io posso!” non importa fino a dove arriverò, non importa tanto il voto che prenderò, quanto l’aver affrontato (più che superato) la prova, e soprattutto il come l’ho affrontata…
E questo è un fatto che ci riguarda tutti a tutte le età, perché diceva Peppino de Filippo“Gli esami non finiscono mai”! Maria Sole Pomara – direttrice Nuova Acropoli Ladispoli
Quante volte la vita ci mette a prova? I dubbi che ci assalgono di fronte ad una scelta importante, il timore di non farcela, l’ansia di arrivare… Luglio è proprio il mese degli esami: “Ce la farò? Soddisferò le aspettative?”.
Per la filosofia indù, l’ansia del successo ed il timore della perdita sono stati d’animo opposti che ci rendono schiavi nell’azione. Legati alla ricompensa, gli uomini lavorano con aspettative e delusioni continue. Nella Bhagavad Gita (cap. II e III) viene consigliato “Liberati dalla coppia degli opposti... non ti lasciare governare dalle illusioni di questo mondo… compi rettamente la tua azione, che non ti renda inquieto la speranza del premio; e non cedere nemmeno alla non azione, alla quale suole abbandonarsi colui che ha perso tutte le speranze di ricevere ricompense per le sue azioni. Rimani alla stessa distanza dai due estremi e compi il tuo dovere, senza notare se saranno buone per te o cattive le conseguenze di ciò che hai compiuto. Mantieie la stessa serenità nel successo come nella sconfitta”
Certo non è affatto facile, anzi! Ma quanto è necessario vincere sui propri stati d’animo e continuare a camminare?
Per questo nel Dammapada (cap. VIII-4) il Budda ricorda “ Anche se qualcuno sconfiggesse un milioni di uomini in battaglia, sarebbe superato da chi ha vinto se stesso”.
La Vittoria non è il successo, è molto di più, può esserci vittoria anche nel fallimento.
Questo concetto non appartiene solo alla cultura orientale, il Mito di Apollo e Dafne e la bella Nike di Samotracia sono metafore greche di Vittoria, a cui potremo dedicare un prossimo articolo.
Si spiega allora la frase iniziale “La velocità è una illusione”, l’importante è camminare.
“Io posso!, Io posso! Io posso!” non importa fino a dove arriverò, non importa tanto il voto che prenderò, quanto l’aver affrontato (più che superato) la prova, e soprattutto il come l’ho affrontata…
E questo è un fatto che ci riguarda tutti a tutte le età, perché diceva Peppino de Filippo“Gli esami non finiscono mai”! Maria Sole Pomara – direttrice Nuova Acropoli Ladispoli
0 commenti