Le letture consigliate
Mancarsi, Diego De Silva
13:00
Mi è stato chiesto di consigliarvi qualcosa di disimpegnato che possa incontrare i gusti di un’ampia fetta di pubblico. Temo di avere qualche problema, a riguardo: non me la sento di parlarvi bene di Paulo Coelho o Alessandro Baricco, e ho ragionevoli dubbi sul termine “disimpegnato”. Ha poi lo stesso significato per tutti? Il vocabolario riporta “non più impegnato, accessibile direttamente da un corridoio –il famoso disimpegno- opera non più impegnata politicamente o ideologicamente”. Qualcosa che non ci dia impegno, mentre la leggiamo. Un corridoio per arrivare direttamente al dunque, senza girarci troppo intorno. Un pò come quando guardiamo la Tv e solo dopo, riflettendoci, ci accorgiamo che non ci ha lasciato niente. Effettivamente, sotto l’ombrellone è meglio non arrovellarsi la mente. Al mare si va per rilassarsi. Insomma, mi sono messa davanti alla libreria con queste due parole magiche in testa, alla ricerca di un titolo che possiate portare in spiaggia, in borsa, sia che siate casalinghe, sia che siate avvocati (perdonatemi, ma sono cresciuta in una casa in cui senza titoli accademici si leggeva Gramsci, forse non capendolo magari, ma questo ha generato in me la forte convinzione che tutti possiamo leggere tutto, anche se ci sembra inaccessibile). Sta di fatto che messa da parte la storia del comandante Diavolo e il testo che avevo scelto, “Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana”, dato che nel titolo contiene le parole “lettere” (che presuppongono l’impegno della lettura), “morte” (che tanto dispegnata non è) e Resistenza (che forse, aimè, ad un’ampia fetta di pubblico non è mai stata molto gradita), ho declinato sul più consono “Mancarsi”, del già citato Diego De Silva. È una storia d’amore lunga 98 pagine, in assoluto il libro più breve che io abbia mai letto, credo. Gli elementi giusti ci sono tutti: l’amore, una bella foto di copertina, la brevità. Buona lettura.
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