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...E fuori nevica!

Scritto e diretto da Vincenzo Salemme Teatro Ambra Jovinelli (Roma) Dal 7 al 24 marzo 2013 con Giovanni Esposito, Mario Porfito, Francesc...

Scritto e diretto da Vincenzo Salemme
Teatro Ambra Jovinelli (Roma)
Dal 7 al 24 marzo 2013

con Giovanni Esposito, Mario Porfito, Francesco Procopio, Andrea di Maria.

Il cartellone del teatro Ambra Jovinelli ci dà ancora una piacevole sorpresa, ovvero la commedia del bravo Vincenzo Salemme, “...E fuori nevica”. Sul palcoscenico ci sono tre fratelli. Enzo uno scarso musicista che ha lasciato la famiglia all'età di 18 anni, Stefano il fratello “normale” che per responsabilità è sempre rimasto al fianco della madre, e Cico effetto da una forma di ritardo mentale che però si rivela un acuto osservatore. La madre morendo lascia una discreta eredità ma con una  sola  condizione: Enzo e Stefano devono prendersi cura del fratello più sfortunato. A questo improbabile terzetto si aggiunge il notaio che ha la funzione di comunicare le volontà testamentari e a cui viene svelata anche l'atroce verità. La madre è morta per mano di Cico che non voleva più vederla soffrire. A completare la trama ci sono personaggi spassosi che però non saliranno mai sul palco, come Giacomo l'allibratore che suggerirà a Enzo di giocare su due cavalli, Zeppola e Crocchè, Nora la fidanzata di Stefano che si scoprirà essere una prostituta con tanto di mamma/segretaria.
 
La commedia ora ha tutti gli elementi giusti per essere tale, ma a renderla commedia spassosa e intelligente c'è la mano dell'autore/regista che sa creare contrasti e rivalità, riesce a tirar fuori il cinismo e l'altruismo, porta sul palcoscenico non macchiette, bensì caratteri ben definiti che rendono la storia degna del pubblico. Non vi rileverò se i fratelli riusciranno a liberarsi di Cico oppure vincerà l'amore fraterno per cui rimarranno uniti tutti e tre. Da un idea di Enzo Iachetti, Salemme è riuscito a scrivere un'opera che oramai dal 1995 è diventata un classico del teatro italiano riuscendo sempre a riempire i teatri. Questa volta ha curato solo la regia, ma visti i quattro sul palcoscenico credo che ritroveremo lo stesso spirito dell'autore che ha saputo imprimere la sua impronta unica e geniale a cui ci ha abituato.     A Cura di Davide Mele

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