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Roma Jazz Festival... Jazz feeds the planet

La trentanovesima edizione del Roma Jazz Festival pronta ad aprire i battenti a tutti gli appassionati di questo genere musicale, iniziand...



La trentanovesima edizione del Roma Jazz Festival pronta ad aprire i battenti a tutti gli appassionati di questo genere musicale, iniziando il programma a produzioni musicali provenienti da quasi ogni continente, come sottolinea il Direttore Artistico Mario Ciampà. L’accogliente e intimo ambiente della House of Swing “La Moderna” ha ospitato la conferenza di presentazione della 39sima  edizione del Roma Jazz Festival, in cartellone dal 14 al 29 novembre presso tre differenti location capitoline: l’Auditorium Parco della Musica, il Teatro Studio “G. Borgna” e lo storico Teatro di Villa Torlonia, nel quale è prevista un’interessante matinée di pianisti emergenti. Il titolo già da solo e molto eloquente su quello che rappresenterà il festival quest'anno “Jazz feeds the planet”.



La rassegna musicale capitolina arriva a qualche giorno dalla chiusura di Expo, ma vuole farsi erede dello spirito che ha animato i sei mesi milanesi, promuovendo i valori universali della musica – nutrimento per l'anima e la mente – a confronto con i valori della produzione alimentare. Come? A partire dal terreno comune della contaminazione culturale, che supera i confini all'insegna di un linguaggio condiviso e in continua evoluzione, che pure non perde le proprie specificità. Vale per il jazz che incrocia sul suo cammino samba, blues, gospel, cajun e le altre musiche nere, colte e popolari al tempo stesso; ma anche per il cibo nella sua dimensione di rito sociale, etnico, culturale. Cibo e jazz – spiega Mario Ciampà, direttore artistico della rassegna – sono in sintonia e seguono lo stesso percorso storico e creativo. Sono mondi universali, oggi difficilmente collocabili, che parlano una lingua senza geografie, quella del suono e del gusto.

Cibo e jazz rappresentano il confronto tra identità individuale e collettiva, condivisione, festa, diversità, inclusione, creatività, solidarietà, sostenibilità, spirito collaborativo aperto al contributo delle nuove generazioni. Sarà un’occasione di mettere a confronto identità individuale e collettiva, condivisione, festa, diversità, inclusione, creatività, solidarietà, sostenibilità, spirito collaborativo, aperto al contributo delle nuove generazioni e molto altro ancora. Da questi valori nasce un programma ricco di concerti che vede la presenza di artisti internazionali provenienti da diversi continenti. Ad aprire la kermesse saranno le note e la voce di Gregory Porter, La sua voce baritonale ha conquistato negli ultimi anni pubblico e critica e si configura come una straordinaria miscela di soul, gospel, blues e jazz che rimanda direttamente alle atmosfere affascinanti dei club anni ’50. Da non perdere nel corso delle serate l'Alfredo Rodrìguez Trio, virtuoso e versatile, Rodríguez riesce a fondere modernità e passato in ambito jazz, senza mai dimenticare gli studi classici e le proprie radici cubane. Nella sua musica è sempre possibile scorgere la grande influenza di geni del novecento come Keith Jarrett, Bill Evans e Thelonious Monk, nonché il ritmo e i colori del connazionale Chucho Valdes. Direttamente dal Giappone passando per gli States Chihiro Yamanaka è sicuramente una delle più raffinate interpreti del pianismo jazz contemporaneo. Le caratteristiche principali della pianista giapponese, originaria di Tokyo ma ormai newyorchese d’adozione, sono una tecnica sopraffina, grande senso della melodia, eleganza e uno stile davvero impeccabile. Continuando in giro per il mondo arriviamo in Brasile con la musica di Vinicius Cantuarìa Nato e cresciuto a Rio de Janeiro, profondamente influenzato dalla bossa nova e da tutto il panorama jazz brasiliano, Cantuària propone dal vivo spesso spettacoli dedicati all’arte del maestro Antonio Carlos Jobim, punto di riferimento per tutta la musica brasiliana. Acclamato nel suo paese come la quintessenza dei musicisti, Vinicius Cantuaria si è conquistato il prestigioso posto che oggi occupa nel panorama artistico brasiliano vestendo i panni del cantante, del chitarrista e del percussionista.

Non poteva mancare la musica italo argentina del trio Girotto, Servillo, Mangalavite. Una raffinata miscela italo-argentina per questa serata all’insegna della fusione fra poesia, tango, milonga e cumbia. Un nuovo intreccio di musica ed esperienze, vita vissuta e ricordi lontani, amalgamati sapientemente dai due musicisti argentini e dal cantante campano Peppe Servillo, fondatore e leader dalla band italiana Avion Travel. Al ricco calendario di concerti, l'edizione 2015 del Roma Jazz Festival assocerà due iniziative a tema gastronomico: Chef in Jazz e Eat, Drink e Jazz, coinvolgendo chef e bartender della Capitale che proporranno in menu piatti o cocktail ispirati alla musica. Nello specifico, ognuno dei sette chef che hanno aderito all'iniziativa sarà chiamato a ideare un piatto dedicato agli artisti presenti in cartellone. Loro sono Francesco Apreda, Roy Caceres, Danilo Ciavattini, Riccardo Di Giacinto, Marco Martini, Alba Esteve Ruiz eDaniele Usai. Davide Mele

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