Itinerari e Degustazioni
Speciale TASTE OF ROMA ‘14
23:04
Dal 18 al 21 settembre 2014
- Auditorium Parco della Musica
Roma caput mundi! I motori si stanno già scaldando per l'apertura della terza edizione del Taste of Roma, anche se sarebbe più appropriato parlare di fornelli che si stanno scaldando. E si, perché questa manifestazione che parla di cibo a 360 gradi potrebbe diventare un riferimento internazionale dato che raggiungerà oltre 21 città nei cinque continenti. I giorni interessati saranno dal 18 al 21 di settembre presso i giardini pensili dell'Auditorium Parco della Musica. Credo sia inutile ribadire che il made in Italy in campo enogastronomico la faccia da padrone a livello internazionale quindi è sembrato naturale agli organizzatori dell'evento mettere l'accento su quelle che sono le eccellenze delle materie prime chiamando tra i migliori chef gourmet in circolazione. Uno dei temi trainanti dell'intera manifestazione è rappresentato dalla volontà di sensibilizzare il pubblico ad un consumo responsabile ma sopratutto sostenibile degli alimenti. Diversi sono gli aspetti che bisogna prendere in considerazione, primo fra tutti la disponibilità degli ingredienti sul mercato, l'uso accorto di acqua e pesticidi, ultimo ma non meno importante è l'emissione di CO2 legata alla preparazione dei cibi.
Finalmente si afferma che gli ingredienti dovrebbero essere preferibilmente locali, tracciabili e non soggetti a trasformazioni in modo da conservare tutte le proprietà nutritive. Non a caso l'evento nell'evento si chiama “forchettate di sostenibilità”, e allora potremmo assaggiare piatti preparati da alcuni degli chef stellati più apprezzati come Francesco Apreda (Imago all’Hassler) che ha ideato una ‘Caprese tiepida, liquida e affumicata’, che rispecchia il suo stile nel rivisitare i sapori della tradizione, mentre nella ‘Ricciola marinata allo yuzu e lemongrass su guacamole’ di Heinz Beck (La Pergola – Hotel Rome Cavalieri) si ritroverà la proverbiale cura dello chef nella scelta delle materie prime. Il piatto green che, invece, è pronta a sfoderare Cristina Bowerman (Glass Hostaria), unica chef donna del festival, è il ‘Tonno scottato, kimchi di rutabaga, verze e gelsomino, papaya marinata’. Roy Caceres (Metamorfosi) proporrà ‘Crudo di opitma carne, peperoni, ‘nduja ed erbe’, mentre per l’occasione il viterbese Danilo Ciavattini (Enoteca La Torre a Villa Laetitia) ha ideato il ‘Maritozzo bocca sporca di more’ e Fabio Ciervo (La Terrazza dell’Eden) i ‘Ravioli con variazione di baccalà Giraldo, pecorino Romano DOP, radicchio aromatizzato al balsamico DOP’. Logicamente parliamo di cibo e vien da sé parlare anche di vino. E una delle novità del Taste of Roma sarà il Wine Caveau che permetterà l'assaggio di vino che avremo poche occasioni di incontrare. Il meccanismo sarà il seguente.
Quasi 100 vini top, mitici, leggendari proposti non per essere acquistati e conservati in una cantina a prendere polvere in attesa di diventare marsala, ma venduti, stappati, bevuti (e goduti) al bicchiere in compagnia di amici o di chi condivide questa passione. Vini diversi, ma accomunati dal fatto di essere unici e, il più delle volte, introvabili. Sarà una sola, però, la chiave per aprire queste “rarità enologiche”: la condivisione. Ogni etichetta, infatti, verrà proposta con relativo prezzo al bicchiere e non appena sarà raggiunto il numero minimo di persone a copertura del costo di acquisto lo stappo e l’esperienza diventerà reale per i fortunati partecipanti. Solo allora potremmo entrare in contatto intimo con un Biondi Santi Brunello del 1955, piuttosto che con un Caprai 25 anni Sagrantino di Montefalco docg del 1998. Grandi vini che portano storie lontane che partono dai produttori fino ad arrivare ai stili di vita delle genti delle zone di provenienza. Tra i partner del Taste troviamo Electrolux che ha messo a disposizione una vera e propria scuola di cucina in cui poter perfezionare le proprie tecniche imparando segreti e consigli direttamente svelati dagli chef. Ci saranno 24 corsi della durata di 30 minuti con 24 postazioni di lavoro completamente attrezzate dei più innovativi elettrodomestici. Gli organizzatori vi inviteranno a sedervi, bendarvi e lasciarvi guidare per scoprire il vostro «sesto» senso gastronomico. Intorno ad un grande tavolo e, senza poter ricorrere alla vista, sarete stupiti da come le vostre papille gustative ed olfattive si svilupperanno attraverso un vero e proprio viaggio “alla ricerca del gusto”. Si rimarrà stupiti quando in bocca si assaporeranno abbinamenti strani, particolari, misteriosi che saranno riconosciuti solo attraverso l’olfatto e il gusto.
Altra cosa simpatica sarà la modalità di pagamento per gustare i tuoi piatti preferiti presso i ristoranti, i calici di vino presso i wine bar, il caffè e le altre bevande sarà necessario possedere una sesterzi-card. Voiello propone a Taste of Roma, presso il suo spazio espositivo, una serie di degustazioni per mettere in luce la qualità straordinaria della pasta Voiello, usando la pratica della degustazione verticale. Lo chef Voiello accompagnerà il pubblico nel percorso di assaggio e inviterà i partecipanti a concentrarsi sui sensi coinvolti, partendo dalla vista per passare all’ olfatto e finalmente il gusto. Come per le degustazioni di formaggi si inizia dalla porzione più delicata per crescere con le intensità. Molteplici possono essere i termini di paragone tra gli assaggi: ovviamente le consistenze della pasta, i profumi delle erbe aromatiche, la viscosità dell’ olio extravergine, le note acide del pomodoro e quelle sapide dei formaggi. Di cose da fare, vedere ma sopratutto degustare ce solo l'imbarazzo della scelte. Io per quei quattro giorni non ho preso impegni, si va al taste of Roma 2014. Davide Mele
Roma caput mundi! I motori si stanno già scaldando per l'apertura della terza edizione del Taste of Roma, anche se sarebbe più appropriato parlare di fornelli che si stanno scaldando. E si, perché questa manifestazione che parla di cibo a 360 gradi potrebbe diventare un riferimento internazionale dato che raggiungerà oltre 21 città nei cinque continenti. I giorni interessati saranno dal 18 al 21 di settembre presso i giardini pensili dell'Auditorium Parco della Musica. Credo sia inutile ribadire che il made in Italy in campo enogastronomico la faccia da padrone a livello internazionale quindi è sembrato naturale agli organizzatori dell'evento mettere l'accento su quelle che sono le eccellenze delle materie prime chiamando tra i migliori chef gourmet in circolazione. Uno dei temi trainanti dell'intera manifestazione è rappresentato dalla volontà di sensibilizzare il pubblico ad un consumo responsabile ma sopratutto sostenibile degli alimenti. Diversi sono gli aspetti che bisogna prendere in considerazione, primo fra tutti la disponibilità degli ingredienti sul mercato, l'uso accorto di acqua e pesticidi, ultimo ma non meno importante è l'emissione di CO2 legata alla preparazione dei cibi.
Finalmente si afferma che gli ingredienti dovrebbero essere preferibilmente locali, tracciabili e non soggetti a trasformazioni in modo da conservare tutte le proprietà nutritive. Non a caso l'evento nell'evento si chiama “forchettate di sostenibilità”, e allora potremmo assaggiare piatti preparati da alcuni degli chef stellati più apprezzati come Francesco Apreda (Imago all’Hassler) che ha ideato una ‘Caprese tiepida, liquida e affumicata’, che rispecchia il suo stile nel rivisitare i sapori della tradizione, mentre nella ‘Ricciola marinata allo yuzu e lemongrass su guacamole’ di Heinz Beck (La Pergola – Hotel Rome Cavalieri) si ritroverà la proverbiale cura dello chef nella scelta delle materie prime. Il piatto green che, invece, è pronta a sfoderare Cristina Bowerman (Glass Hostaria), unica chef donna del festival, è il ‘Tonno scottato, kimchi di rutabaga, verze e gelsomino, papaya marinata’. Roy Caceres (Metamorfosi) proporrà ‘Crudo di opitma carne, peperoni, ‘nduja ed erbe’, mentre per l’occasione il viterbese Danilo Ciavattini (Enoteca La Torre a Villa Laetitia) ha ideato il ‘Maritozzo bocca sporca di more’ e Fabio Ciervo (La Terrazza dell’Eden) i ‘Ravioli con variazione di baccalà Giraldo, pecorino Romano DOP, radicchio aromatizzato al balsamico DOP’. Logicamente parliamo di cibo e vien da sé parlare anche di vino. E una delle novità del Taste of Roma sarà il Wine Caveau che permetterà l'assaggio di vino che avremo poche occasioni di incontrare. Il meccanismo sarà il seguente.
Quasi 100 vini top, mitici, leggendari proposti non per essere acquistati e conservati in una cantina a prendere polvere in attesa di diventare marsala, ma venduti, stappati, bevuti (e goduti) al bicchiere in compagnia di amici o di chi condivide questa passione. Vini diversi, ma accomunati dal fatto di essere unici e, il più delle volte, introvabili. Sarà una sola, però, la chiave per aprire queste “rarità enologiche”: la condivisione. Ogni etichetta, infatti, verrà proposta con relativo prezzo al bicchiere e non appena sarà raggiunto il numero minimo di persone a copertura del costo di acquisto lo stappo e l’esperienza diventerà reale per i fortunati partecipanti. Solo allora potremmo entrare in contatto intimo con un Biondi Santi Brunello del 1955, piuttosto che con un Caprai 25 anni Sagrantino di Montefalco docg del 1998. Grandi vini che portano storie lontane che partono dai produttori fino ad arrivare ai stili di vita delle genti delle zone di provenienza. Tra i partner del Taste troviamo Electrolux che ha messo a disposizione una vera e propria scuola di cucina in cui poter perfezionare le proprie tecniche imparando segreti e consigli direttamente svelati dagli chef. Ci saranno 24 corsi della durata di 30 minuti con 24 postazioni di lavoro completamente attrezzate dei più innovativi elettrodomestici. Gli organizzatori vi inviteranno a sedervi, bendarvi e lasciarvi guidare per scoprire il vostro «sesto» senso gastronomico. Intorno ad un grande tavolo e, senza poter ricorrere alla vista, sarete stupiti da come le vostre papille gustative ed olfattive si svilupperanno attraverso un vero e proprio viaggio “alla ricerca del gusto”. Si rimarrà stupiti quando in bocca si assaporeranno abbinamenti strani, particolari, misteriosi che saranno riconosciuti solo attraverso l’olfatto e il gusto.
Altra cosa simpatica sarà la modalità di pagamento per gustare i tuoi piatti preferiti presso i ristoranti, i calici di vino presso i wine bar, il caffè e le altre bevande sarà necessario possedere una sesterzi-card. Voiello propone a Taste of Roma, presso il suo spazio espositivo, una serie di degustazioni per mettere in luce la qualità straordinaria della pasta Voiello, usando la pratica della degustazione verticale. Lo chef Voiello accompagnerà il pubblico nel percorso di assaggio e inviterà i partecipanti a concentrarsi sui sensi coinvolti, partendo dalla vista per passare all’ olfatto e finalmente il gusto. Come per le degustazioni di formaggi si inizia dalla porzione più delicata per crescere con le intensità. Molteplici possono essere i termini di paragone tra gli assaggi: ovviamente le consistenze della pasta, i profumi delle erbe aromatiche, la viscosità dell’ olio extravergine, le note acide del pomodoro e quelle sapide dei formaggi. Di cose da fare, vedere ma sopratutto degustare ce solo l'imbarazzo della scelte. Io per quei quattro giorni non ho preso impegni, si va al taste of Roma 2014. Davide Mele
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