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Il giardino che risparmia
11:49L’acqua in giardino rappresenta spesso un problema. Da un lato le piogge torrenziali e quelle continuative portano il terreno ad alti livelli idrici che possono tradursi in allagamenti dell'abitazione, di parti del terreno e in asfissia radicale per le piante. Infatti quando l'acqua imbibisce completamente il terreno,va ad occuparne tutti i pori, non lasciando spazio all'aria, anch'essa necessaria per una corretta funzione vitale delle radici. Se ciò avviene per un periodo prolungato porta ad asfissia e a marciumi radicali.
Per contro, anche la carenza di precipitazioni provoca problemi alle piante e al terreno. I periodi di siccità tipici delle nostre zone, ovvero dell'area mediterranea, sono prevalentemente concentrati nel periodo estivo, ma una forte carenza di abbondanti piogge nel periodo autunnale, come si è verificata negli ultimi anni, ha effetti ancora più dannosi. Le conseguenze sulla vegetazione sono riduzione delle fioriture, scarso vigore vegetativo, appassimento e talvolta essiccazione di parti o dell'intero esemplare.
Per mantenere in vita, o in forma le piante del giardino, si ricorre all’irrigazione, il che aumenta spesso il consumo delle già scarse riserve idriche, tanto che alcuni regolamenti comunali consentono l’irrigazione solo nelle ore notturne. Da alcuni anni la carenza di precipitazioni ha comportato un’attenzione maggiore nei confronti dei giardini realizzati con criteri e scelte indirizzati verso un minor consumo di acqua, definiti in ambito internazionale come "Dry Garden", letteralmente Giardino Secco.
Il giardino secco si basa sull’impiego di piante che hanno basse esigenze idriche il che, tuttavia, non esclude in periodi particolarmente siccitosi, la necessità di ricorrere all’irrigazione. Molto importante quindi risulta la scelta delle piante, questo aspetto infatti rappresenta l'elemento cardine affinché il giardino funzioni senza troppe esigenze idriche. Però non è sufficiente scegliere piante che richiedono poca acqua, come le succulente ad esempio, infatti solitamente questo tipo di piante vivono, in natura, in luoghi caratterizzati da basse precipitazioni ma spesso anche da alte temperature.
È fondamentale quindi fare una scelta oculata, che tenga conto sia delle caratteristiche intrinseche della piante, quanto delle sue esigenze microclimatiche e pedologiche. Uno studio di queste caratteristiche è già sufficiente a rendere ogni giardino un mondo a se stante, con esigenze e quindi con scelte vegetazionali specifiche.
Un altro aspetto fondamentale per ridurre i consumi idrici in giardino è quello di raggruppare le piante che hanno le stesse necessità idriche e colturali in una zona del giardino stesso. In questo modo si prevede una sorta di zonizzazione delle piante in giardino, che consente di ottimizzare gli apporti idrici in caso di irrigazione artificiale. Anche in un giardino dove non si ricorre necessariamente a piante a basso consumo idrico si possono attuare alcuni accorgimenti che servano a ridurre gli apporti di acqua.
Anche il terreno gioca un ruolo importante; nei terreni cosiddetti sciolti, in cui, cioè, la componente sabbiosa è abbastanza alta rispetto a quella argillosa, si ha il problema di un rapido allontanamento dell’acqua, sia piovana che d’irrigazione, verso gli strati più profondi. La sostanza organica tende a trattenere l’acqua e migliora quindi le capacità di ritenzione idrica di questo tipo di terreni. A loro volta i terreni argillosi, che invece tendono a trattenere molta acqua, beneficiano dell’apporto di sostanza organica perché questa migliora la loro struttura agevolando le condizioni di vita degli apparati radicali. Nel caso di terreni pianeggianti magari circondati da muri perimetrali, in cui risulta difficile far scolare le acque piovane, si possono creare aiuole rialzate rispetto ai percorsi. Questi ultimi possono servire da sistema drenante se si realizzano scavando a 40-50 cm di profondità e riempiendoli di ghiaia o inerti. Il terreno delle aiuole, se argilloso dovrebbe anche essere migliorato nella sua struttura mescolando sabbia pozzolanica, oppure aggiungendo ghiaia di piccolissima pezzatura, opportunamente miscelato o anche vulcanite sminuzzata e mescolata al terreno.
Alberi a basso consumo idrico
• Albizia julibrissin
• Arbutus unedo (sensibile al freddo)
• Atriplex halimus (sensibile al freddo)
• Celtis australis
• Cercis siliquastrum
• Laurus nobilis
Rampicanti a bassoconsumo idrico
• Bougainvillea (sensibile al freddo)
• Campsis radicans
• Ficus pumila (sensibile al freddo)
• Ipomoea (sensibile al freddo)
• Passiflora caerulea
• Wisteria sinensis
Erbacee perenni a basso consumo idrico
• Acanthus mollis
• Agapanthus
• Centranthus ruber (invasiva)
• Cerastium tomentosum
• Coreopsis
• Dianthus
• Geranium macrorrihzum
(tappezzante)
• Thymus
Arbusti e sufrutici
a basso consumo idrico
• Artemisia
• Atriplex alimus (sensibile al freddo)
• Buddleja alternifolia
• Lavandula angustifolia
• Lavandula stoechas (sensibile al freddo)
• Rosmarinus officinalis (luoghi riparati)
• Santolina chamaecyparissus
• Santolina rosmarinifolia
A cura di Michela Tolli - Architetto Paesaggista
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